“Storie” è il titolo di un progetto musicale ideato e scritto dal giornalista, sceneggiatore televisivo e cinematografico Massimo Ricciuti, che va ben oltre il senso discografico perché, per la stratificazione semantica e semiotica, è capace di allargare il proprio orizzonte verso diverse tipologie di consumatori. Attraverso un sound che mescola echi mediterranei a sonorità balcaniche e celtiche, testimonia un racconto collettivo in forma di “Folk-Pop” o “World Music d’autore” estremamente fruibile.
L’album si apre con la canzone “Ci sei”, un messaggio di speranza rivolto non solo alla generazione alla quale l’autore fa parte, ma è una carezza verso i più giovani che vivono una fase storica ed esistenziale di grandi cambiamenti. Questa fase, suggerisce la canzone, va superata con coraggio e con la forza dei sentimenti. Questo brano riflette la condizione di eterna precarietà di una generazione obbligata a vivere un eterno presente. L’autore suggerisce in un inaspettato incontro d’amore la possibilità di un riscatto. I brani del disco si alternano, e passano da ritmi ballabili a lenti riflessivi, declinando di volta in volta in modo diverso il tema che è alla base del concept-album. Da sensazioni dolci a spunti amari. Il lavoro come fatica e come rivendicazione di orgoglio, il lavoro che non c’è, e quando c’è è raccontato sia da mare sia da terra come in “Gente di Terra”, “La Terra di Andrea” e “Il Marinaio”. Le emozioni dell’amore le possiamo ascoltare in “Amico mio” e nel brano “E Poi”. “Il tempo che passa” parla della sensazione di fare in fretta perché il tempo potrebbe scadere, mentre la speranza di potercela fare, di vedere una luce in fondo al tunnel la ritroviamo in “Sarà”. La disillusione dopo aver vinto una battaglia ideale in “Sangue Sulle Scale”. La chiusura finale con un inno generazionale che vuole intenzionalmente empatizzare con gli ascoltatori i “Siamo Questo E Quest’Altro”.
I dieci brani che compongono il progetto “Storie” possono essere tutti ascoltati in compagnia e ri-creati dall’ascoltatore che diviene attore del prodotto consumato, in quanto la stesura dei brani è volutamente stata creata con lo scopo di coinvolgere in modo attivo. Brani corali, brani per divertirsi (brani che puntano a divergere), ma che suscitano dieci motivi di riflessione.
Elemento distintivo dominante del progetto è la scelta di escludere del tutto sintetizzatori e campionatori utilizzando , per la registrazione, macchine analogiche “Vintage” (ad es. Pre-produzione su un quattro tracce Tascam analogico a nastro e finalizzazione su un otto tracce Yamaha md) . Inoltre, per offrire all’ascoltatore il massimo realismo sonoro, si è lavorato su di una mistura assolutamente anti-conformistica rispetto allo stereotipo delle produzioni odierne (sintomatico è l’utilizzo di strumenti quali chitarra battente, banjo, flauto indiano, Fisarmonica e Fiati, Bansuri, Duduk, Dvojanka, Tin e Low Whistle, Harmonium ecc.)
Gli arrangiamenti sono stati curati da Riccardo Marconi (storico collaboratore di Carlo D’Angiò) con l’ausilio di solidi musicisti professionisti quali Ivan Dalia, Cristiano della Monica, Fulvio Di Nocera, Francesco Di Cristofaro, Osvaldo Costabile, Davide Mastropaolo. L’ascoltatore è il centro di tutto il “discorso”, ed è “Il” protagonista di “Storie”. In un mondo dove tutto è virtuale questo progetto differisce perché è sinceramente “vero”. Dalla copertina alle fotografie interne al booklet, dalla riproduzione di testi e spartiti musicali, tutto funge come un metatesto sottolineando la densità del racconto completo. Il progetto prodotto e comunicato dall’etichetta indipendente Suono Libero Music di Nando Misuraca è disponibile, oltre che nel classico formato cd e digitale, anche in Vinile a trentatre giri e distribuita da Halidon.