Al via da oggi la ventitreesima edizione del Meeting del Mare, in programma fino a domenica 2 giugno presso l’area porto di Marina di Camerota (Salerno). Il festival ideato e diretto da don Gianni Citro, anticipa la stagione dei grandi raduni open air italiani. Musica, mostre, installazioni, danza, azioni teatrali e incontri d’autore in riva al mare del Cilento per una gioiosa esplosione di creatività giovanile. L’happening che ogni anno raduna migliaia di giovani da tutto il Sud Italia approda nuovamente a Marina di Camerota, per tre giorni e tre notti di concerti, incontri ed eventi artistici, rigorosamente a ingresso gratuito, indagando il tema di questa edizione: Io Ricordo.
Tre gli headliner, uno per ogni giornata del festival, con uno sguardo attento alla scena italiana contemporanea. Si comincia oggi con venerdì 31 maggio con Franco 126. Il suo disco d’esordio come solista, “Stanza singola” – il primo dopo la fine del sodalizio con Carl Brave – è già un susseguirsi di hit, da “Frigobar” a “Ieri l’altro” alla title track con Tommaso Paradiso.
Sabato 1 giugno sarà la volta dei Planet Funk che tornano sulle scene per festeggiare 20 anni di carriera con “All On Me”, nuovo brano che anticipa l’uscita del prossimo album d’inediti.
Domenica 2 giugno a salire sul palco del Meeting del Mare sarà Motta. Con due dischi, “La fine dei vent’anni” e “Vivere o Morire”, vari singoli di successo alle spalle e prestigiosi riconoscimenti – dalla Targa Tenco al Premio Fabrizio De André – fanno dell’artista toscano uno dei nomi più interessanti della scena cantautorale italiana.
Insieme a loro, come tradizione, una folta schiera di artisti emergenti e interessanti realtà della musica underground nazionale: N!et, La Terza Classe, Malatja, Stanley Rubik, 1989, Fran e i Pensieri Molesti, La Gabbia, Barracca Republic, DiMeglio, Martino Adriani, Matteo Cappella, San De Villa, Indubstry, Johnny DalBasso e molti altri, per un totale di 50 esibizioni.
Oltre ai concerti, previsti ogni giorno workshop e seminari con professionisti di settore, aftershow, dj set, incontri con gli autori e jam session presso il Meeting del Mare Camp: un vero e proprio mini-campus (attivo dal 30 maggio con un contest per band emergenti) in cui, dalla mattina fino a notte fonda, tutte le band avranno la possibilità di confrontarsi e far ascoltare i loro dischi/demo agli ospiti presenti al festival. Tra questi: Magellano Concerti, The Goodness Factory, Octopus Records, ExitWell, Primo Maggio Roma, iCompany, Fanpage.it, Arealive, Le Rane.
In più, due band selezionate dal festival parteciperanno a dei laboratori di scrittura e arrangiamento realizzati in collaborazione con Reset Festival di Torino, lavorando al fianco di due tutor d’eccezione, Bianco e Francesco Di Bella (protagonisti di un secret concert in chiusura del festival).
Anche quest’anno al Meeting del Mare verrà dedicato ampio spazio all’arte nelle sue diverse forme e ai momenti di riflessione con il Cantiere Visivo dove verrà allestita l’intera mostra “Closer – Dentro il reportage”: un festival diffuso dedicato alla fotografia sociale organizzato in collaborazione con Terzo Tropico e Witness Journal. 5 lavori diversi tra loro che raccontano le condizioni critiche di luoghi vicini e lontani. Filippo Massellani con “La grande paura” ha percorso un viaggio nel Paese spaventato e rabbioso che è diventato l’Italia, mentre Alessandro Cinque con “Espinar Terra Spezzata” racconta la povertà, l’inquinamento e la malnutrizione che hanno colpito le zone di estrazione mineraria del Perù colonizzate dalle multinazionali. Carmela Sigillo con “Born in Italy” descrive l’esperienza di uno sport negato da leggi anacronistiche. Siamo in Italia e alcuni ragazzi nati qui, ma figli di stranieri, non possono più giocare a Basket. Dal campo da gioco alle loro vite, il passo è stato breve. Silvia Landi invece con “Globesity” viaggia in Messico, Brasile, Sud Africa e Italia e si fa portavoce di una crisi epocale, anzi di una vera e propria epidemia che oggi fa più vittime della denutrizione, l’obesità. Infine, Gianluca Uda osserva il Kenya e con “Ferite” documenta le condizioni delle baraccopoli di Nairobi.
Spazio anche alla street art con gli artisti Biodpi, Urka, Irene Nhien, Cinaski e GambianCrew.
In programma, inoltre, incontri con Chris Obehi, il migrante che suona la musica siciliana, la giornalista e scrittrice Tiziana Barillà con il suo libro “Mimì Capatosta” e il “Dossier Libia” nato all’interno della campagna LasciateCIEntrare in collaborazione con Asgi e Progetto Melting Pot.
Nella notte tra l’1 e il 2 giugno, subito dopo la fine dei concerti, la Chiesa di Sant’Alfonso accoglierà i detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere protagonisti di “EPOCHE’ (sospesi)” per la regia di Marco Puglia: quando il carcere diventa luogo di creazione, di pensiero e di libertà. Un progetto a cura dei magistrati dell’ufficio di sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere.