Si segnala dal 3 settembre al 13 ottobre 2019 Lapide a Hravat (1995-’98), un’installazione di Mirella Bentivoglio, presso la Galleria d’Arte Moderna.
Ricomposta e riallestita dopo molti decenni appositamente per questa occasione, l’installazione di Mirella Bentivoglio Lapide a Hravat, composta da un libro in marmo e varie cravatte in plexiglas e pietra, chiude il ciclo Omaggi alle artiste, si tratta di un’opera di grande impatto visivo che arricchisce la mostra Donne. Corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione.
Particolarmente accattivante risulta la scelta dei materiali: Bentivoglio ha selezionato marmi di diversa trama e colore, provenienti dall’Europa e da altri continenti: lisci, grumosi, omogenei, striati. Il sapiente utilizzo delle pietre naturali e del plexiglas, unito all’ingegnosa rifrazione dei significati, rende Lapide a Hravat un dispositivo semantico complesso, una sofisticata metafora dove morte e sopraffazione si combinano in modo suggestivo e straniante con il ruolo vitale e costruttivo della cultura.
Lapide a Hravat gioca sull’ambiguità di significato e lo slittamento di senso: allude all’etimologia della parola croata hravat, che significa “strozzare” e all’uso che i soldati croati facevano di un fazzoletto portato al collo come strumento di morte. La cravatta rimanda inoltre in modo sinistro al linguaggio mafioso e gergale, in cui “mettere la cravatta” e “fare la cravatta” si riferiscono alla pratica dell’usura. Parallelamente, però, la cravatta è anche simbolo di rispettabilità ed eleganza nell’abbigliamento contemporaneo dell’uomo occidentale.
Ricordiamo che la mostra “Corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione” (in corso fino al 13 ottobre 2019) si compone delle opere di cinque artiste: Marina Abramović, Carla Accardi, Mirella Bentivoglio, Maria Lai e Titina Maselli. Le cinque opere sono state un’occasione unica per riflettere su alcune delle più eccezionali protagoniste dell’arte “al femminile” del Novecento e sulle differenti modalità di intendere il proprio impegno nell’ambito artistico e pubblico.