Lei è Emanuela Bosone, nome d’arte Manupuma. Originaria di Milano, l’artista debutta con il suo primo album in uscita dal 21 gennaio. L’esordiente artista entra nel campo musicale portando con sé un background di attrice teatrale, Manupuma è infatti diplomata presso l’Accademia delle belle arti di Brera.
I suoi sono dei suoni ricercati, che creano un intreccio di dolcezza e ricercatezza, al cui principio troviamo note naturali e delicate. Si tratta di una raccolta di canzoni che hanno elaborato l’album, dove il centro è la storia cantata, di personaggi eterogenei ed i cui stessi eventi descritti in note, non sempre sono reali, bensì di natura anche immaginaria. Manupuma è riuscita a farsi strada a seguito dell’evento musicale del 2009 Musicultura, dove giunse finalista , ricevendo il premio in qualità di “Migliore interpretazione”.
Manupuma ha partecipato poi al disco di Pacifico “Una voce non basta”, presentando il pezzo “Solo se ci credi (l’estate di chi aspetta)”, aprendo poi nell’anno 2011 le date teatrali dell’artista Joan As Police Woman.
Autrice dei suoi testi, questo lavoro vede però la partecipazione attiva e centrale di un raffinato maestro e produttore di musica pop e jazz, Michele De Maestro Ranauro, curatore degli arrangiamenti e fautore di coinvolgimenti di altri amici artisti tra cui spiccano i nomi di Dellera (Afterhours), Davide Rossi (Coldplay), Ferdinando Masi (Casino Royale), PierLuigi Petris (Sorelle Marinetti). L’album lanciato dal singolo “Perdersi Perdersi” scritto insieme con Pacifico, consta di dieci testi, dove si alternano “Venezia”, “Il mio zar” di stampo ballad, con pezzi più impegnati e di stampo deciso come “Apocalisse” e “Quattro passi” fino a momenti che mescolano in modo ritmico toni occidentali a sonorità r&b come nel caso di “Ladruncoli”, “Ghepardi” e per concludere, “Sai saisai”.
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