L’Accademia Vesuviana del Teatro di Gianni Sallustro, domenica 9 aprile alle ore 20,00 presso il teatro T.I.N. (vico Fico Purgatorio ad Arco, 38), ha organizzato una serata per celebrare i cinquanta anni di attività del regista Michele Del Grosso, fondatore nel 1967 del teatro T.I.N. Saranno presenti Luigi De Magistris, sindaco di Napoli e Roberto D’Avascio, presidente di Arci Movie Napoli.
Durante la serata verrà consegnato il premio “Talentum – il premio elle eccellenze”, ideato dalla giornalista Roberta D’Agostino e dall’attore, regista e direttore artistico dell’Accademia Gianni Sallustro. Un’occasione per evidenziare la creatività, la bravura, la dedizione, la tenacia di personaggi del mondo della cultura e di giovani soprattutto del territorio campano. I premiati sono: lo storico Guido D’Agostino, i giornalisti Angelo Cerulo, Fabrizio Coscia e Cecilia Donadio e l’architetto Andrea Florio. L’artista campano Fiormario Cilvini ha ideato il premio che è una scultura che raffigura una moneta, il talento, appunto. Le acconciature realizzate per la serata, tutte ispirate a quadri rinascimentali, sono creazioni dell’hair stylist Luca Riccardi.
Media partner dell’evento MyDreams il portale dello spettacolo. Al termine della premiazione andrà in scena lo spettacolo “La gatta Cenerentola…assassina per amore”, per la regia di Michele Del Grosso.
Un misterioso personaggio piomba nel tendone di un circo. Ovunque egli si volti vede l’immagine di una gatta rossa che sembra ricordargli qualcosa. É il famigerato Giambattista Basile interpretato dall’attore Gianni Sallustro. Così comincia il nuovo spettacolo di Michele Del Grosso che, in omaggio alla sua gatta Milva, sceglie tra i cunti di Basile proprio La gatta cenerentola. Il regista, pur conservando intatta la lingua dell’autore, con il sottofondo di un violino (suonato dalla musicista Claudia Delli Santi), mette in scena la storia in un tendone da circo. A “cuntare” sono dei fenomeni da baraccone (Paola Maria Cacace, Angela Dionisia Severino, Stefania Spanò). La poetica di Del Grosso torna prepotentemente sui temi a lui cari: lo zoomorfismo, la visceralità dei sentimenti e la potenza del femminile. La rappresentazione infatti è dedicata a tutte le donne ma, nello specifico, ad Adriana Basile, la sorella di Gianbattista a cui si deve la pubblicazione dei cunti dopo la morte dell’autore. Le parole del Seicento si fanno strumento di rievocazione e le immagini che prendono vita dalle mani delle cuntiste diventano simboli senza tempo.