LA VOCE DEL CORPO laboratorio teatrale su corpo e voce condotto da Tata Barbalato, Costantino Raimondi, Umberto Serra
Venerdi sabato e domenica 6-7-8 dicembre ore 10.00-17.00
costo: 120 euro prenotazione obbligatoria entro il 30 novembre
Utilizzando il corpo-lingua, come esperanto del domani teatrale, si ha la possibilità di esplorare linguaggi universali, attraverso tecniche come quelle di E.Decroux, M.Marceau e la scrittura di scena di A.Artaud. Il mio lavoro è basato sull’ascolto, elemento fondamentale per la nascita di un “atelier” dove attraverso il risveglio corporeo e il lavoro della voce e con l’improvvisazione degli stessi partecipanti si creano forme e poetiche dell’immaginario collettivo del nostro quotidiano. Perché? Perché rendere visibile l’invisibile è agire socialmente, affinché i linguaggi meta-teatrali possano dare ai corsisti la possibilità di esprimere universi, dolori e colori raggiungibili,a noi spettatori del mondo. (C.Raimondi)
L’attore è qualcuno che “fa teatro”, e per estensione cinema, televisione, happening, performance e così via. Per raggiungere questo obiettivo non ci si basa se non strumentalmente sull’insegnamento della tecnica recitativa. La recitazione è espressione e comunicazione, e la tecnica, da sola, comunica molto poco. Prima di usare quel complesso di norme e convenzioni cui diamo il nome di tecnica, è essenziale scoprire come il nostro corpo, la nostra voce, abbiano in se stessi una forza espressiva che può rendere tangibili emozioni, passioni, idee che appartengono ad un personaggio o ad un testo, ma diventano reali solo quando vivono attraverso l’attore e la messa in scena. L’attore, o chiunque desideri diventarlo o si senta tale, quindi, deve mettersi alla prova cercando di liberare in primo luogo l’energia espressiva e la creatività, interagendo con persone animate dalla stessa esigenza di comunicazione, in uno scambio continuo di input e di stimoli. Questo non significa che non si debba apprenda la cosiddetta tecnica: l’uso appropriato e consapevole della voce e del corpo, una dizione corretta, il rapporto con lo spazio e con le luci, alcune convenzioni della scrittura scenica (da padroneggiare magari per violarle) sono elementi necessari, così come la conoscenza di testi teatrali e di film significativi per concretizzare un’intuizione ed un progetto interpretativi. (Umberto Serra)
Il teatro, come l’arte in genere, deve essere prima di tutto emozione, sia da parte di chi lo produce che da parte di chi ne fruisce. (Tata Barbalato)
ARGOMENTI:
– Studio delle tecniche (Marceau e Decroux) – Studio degli isolamenti – Training pre-espressivo – Improvvisazione e tecniche – Percorsi creativi applicati alla danza – Tecniche di concentrazione e rilassamento – Tecniche di visualizzazione – Allenamento alla visione interiore – Il movimento e lo spazio – Danza mimico-espressiva
COSTANTINO RAIMONDI Studio del linguaggio corporeo, creatività emotiva e disciplina : sono questi gli elementi distintivi dell’artista Costantino Raimondi, esemplare allievo ed erede di Marcel Marceau, indiscusso maestro di mimo scomparso a Parigi nel 1997. Un viaggio iniziato a Napoli negli anni Settanta, all’epoca cuore del fermento artistico partenopeo, dove nacque il Bardefé, un laboratorio tea¬trale fondato da un gruppo di artisti emergenti tra cui lo stesso Costantino Raimondi, che avvalendosi della collaborazione di professionisti del settore quali Enzo Moscato, Tata Barbalato, Rosario Squillace, Cosimo Cinieri ed altri realizzavano le prime messe in scena di autori importanti quali Beckett, Garcia Lorca, Camus, Pinget, Karen Blixen. « Le carnaval de Giovanni » del 2001, una storia surreale venata di ironia e di poesia discreta, è il primo importante successo del Raimondi regista, seguito da “Aquarium Ardent”, del 2006, in cui il confronto con una drammaturgia importante ed impegnativa, quella di Enzo Moscato, e con un personaggio immenso, Arthur Rimbaud, affidato al corpo ed alla voce di Guerassim Dichliev, costitusce un ulteriore importante momento di approfondimento e studio. Un passo avanti nella ricerca di un linguaggio composito, fuori dagli schemi e dalle etichette, ed un ritorno alle origini, con Moscato autore, tradotto in francese, e Tata Barbalato scenografo ed attore. Una ricerca che lo ha portato a raggiungere importanti consensi di critica e di pubblico soprattutto nelle ultime produzioni, quali « Prove (rewind) », vincitore del Premio Girulà per la migliore drammaturgia nel 2008, e « Monologue avec valise », presentato in Italia al Fringe Festival di Napoli, 2010, entrambi spettacoli sul tema dell’immigrazione e dell’erranza realizzati al fianco di storici compagni di viaggio come l’attore bulgaro Guerassim Dichiliev o l’amico Sergio Longobardi.
GAETANO “TATA” BARBALATO Gaetano ‘Tata’ Barbalato nasce in Puglia nel 1957. Da più di trent’anni collabora con la compagnia di Enzo Moscato, ed ha avuto diverse esperienze di teatro laboratoriale, a cominciare dal mitico Bardefé.
UMBERTO SERRA Pedagogo e formatore teatrale di più generazioni di attori ed operatori dello spettacolo.
presso DANZA FLUX centro internazionale di ricerca sul movimento e nuova danza via Francesco Crispi 121, 80122 Napoli – Italia info e prenotazioni : 338.5888157 researchstudio1@libero.itwww.danzaflux.it