È una cultura pop a suon di rifacimenti quella che viviamo, è vero. Ci sono corsi e ricorsi in tutto, lo stile, la moda, la musica. Ma questa volta vogliamo segnalarvi un’operazione che nei prossimi mesi farà molto parlare, perché suona estremamente curata e credibile. È quella che sta preparando Davide Locatelli, giovane pianista bergamasco, con già due dischi all’attivo, un posto in semifinale al Sanremo Giovani di quest’anno.
Il suo nuovo disco si chiama La Vie En Rock, e come suggerisce il titolo che parafrasa il successo di Edith Piaf, prova a rimettere sulla stessa strada, quella del pianoforte classico, le hit del rock dagli anni 50 a oggi.
In realtà Locatelli non è nuovo ai rifacimenti, ne ha postati tanti sulla sua pagina Facebook negli ultimi anni, tanto da avere un seguito di oltre 65mila persone. Ne faceva di cover eccome, ma di quelle sbalorditive che nobilitano i pezzi dance del momento, mostrando che dietro quelle melodie ci poteva essere anche un’altra lettura.
Con La Vie En Rock, però, il pianista ventiduenne si addentra nel territorio degli intoccabili, rimaneggiando con cura e inventiva le hit di Led Zeppelin, Beatles, Queen e Rolling Stones.
A giudicare dal successo che ha avuto la serata “zero” del progetto a Cologne, in provincia di Brescia, il pubblico ascolterà estasiato. L’orchestrazione e l’atmosfera che Davide riesce a riportare in scena con i soli 88 tasti del piano è notevole. Ci sono delle licenze, ovviamente, ma se si va ad ascoltare Get Back 50 anni dopo lo si fa anche per questo.
Lo spettacolo, che vedrete in molte piazze d’Italia questa estate (il disco verrà registrato a maggio) è una cavalcata tra i classici del rock, con tanto di ripescaggio fotografico e aneddotico. Un buon modo di guardarsi indietro e capire quali sono i punti fermi di chiunque voglia approcciarsi al rock. Locatelli è un virtuoso del suo strumento che attinge al repertorio di chi lo ha preceduto anagraficamente con molto rispetto, ma anche con saggezza, perché troppo spesso la tv ci ha abituati a vedere facce disorientati di emergenti ai talent show che non sanno cosa cantano. Qui si va dagli Oasis a ritroso, si scoprono assonanze, si rinverdiscono ricordi, si rivelano gli intrecci di un genere, il rock, che vive ancora di matrice “controcorrente” oggi, grazie anche alle scelte coraggiose di giovani come Locatelli.