Lo spettacolo La vela nera di Teseo, testo di Valeria Moretti, diretto e interpretato da Gianni de Feo (in foto) sarà in scena al Teatro dell’Orologio dal 14 al 19 aprile 2015, dal martedì al sabato alle ore 21:15 e la domenica alle ore 17:45. Gianni de Feo interpreta la figura di Teseo, inedita nella rilettura dell’autrice Valeria Moretti, ancora più enigmatica e seduttiva rispetto alla versione originale del mito greco.
Teseo, figlio di due padri, uno mortale e l’altro divino, dopo un rito propiziatorio si prepara al viaggio nel labirinto, danzando al ritmo greco del Sirtaki e avvolgendosi nella sua ampia vela nera, come la veste roteante di un Derviscio. Arianna, come intorpidita da uno stato ipnotico, lamenta il suo abbandono: “Tu m’as abandonnée au bord de la plage, Thésée..” facendo eco al canto di Monteverdi: “Lasciatemi morire!”. L’urlo solitario del Minotauro, proveniente da spazi interiori, sembra invocare labirinti non ancora esplorati.
Quello di Teseo diventa quindi un viaggio per conoscere sé stesso e il mondo, per capire quali sono effettivamente i mostri da combattere, le convenzioni da distruggere e i desideri da inseguire.
Note di regia.
I personaggi si riflettono come attraverso specchi frantumati, immagini della stessa anima. Carnali e mistici al tempo stesso. Al suono di un’unica voce si cercano, si rifiutano, si abbandonano. Anche l’atemporalità dell’azione si dilata, contrapponendo passato / futuro / presente.
Lo spazio scenico, labirinto immaginario, si arricchisce di volta in volta di elementi scenografici fino a chiudersi in un labirinto reale. Tutto è pronto per l’ultima azione. Ora Teseo, vestito di oro come un principe alchemico, deve essere solo. Arianna allora si trasfigura in una corona di luci, costellazione stellare. E il filo/cordone ombelicale può essere finalmente reciso sulle note incantatrici di un’antica ninna-nanna. La vela nera diventa così simbolo della ribellione, dell’abbandono degli schemi e delle paure. Simbolo del lutto delle convenzioni. Il contatto carnale è avvenuto. La trasformazione è compiuta. Teseo esce dalla caverna per ritrovarsi nella luce e immergersi in un mare nuovo.
Il mistero dei miti continua ad affascinarci con i suoi incanti e a raccontarci qualcosa di noi, figli tutti di padri mortali e padri divini.
Gianni de Feo