Il prossimo 3 aprile esce “La testa fuori”, l’album d’esordio della cantautrice Giulia Mutti. Il lavoro discografico è stato anticipato dall’omonimo singolo, un brano sicuramente molto attuale e in linea con i sentimenti che tanti di noi stanno vivendo in questo periodo, in cui tante certezze sono state messe in crisi. Difficile non associare questi pensieri al momento che stiamo vivendo, all’emergenza che ha stravolto le nostre vite.
A un anno di distanza da “Le Favorite” arriva “La testa fuori”…
«Il brano è stato scritto mesi fa, però calza a pennello con la situazione che stiamo vivendo in questo momento. Questa emergenza ci ha cambiato veramente la vita. Anche tutto quello che ci sembrava normale, non lo è più. Nella canzone c’è una frase che ripeto spesso e dice: “Se piango solo io non funziona”. Questa cosa una piccola consolazione ce la dà, nel senso che ora siamo veramente tutti uguali. Tutti a vivere la stessa situazione, tutti con le stesse paure e non credo ci sia nessuno che piange da solo, perché siamo una Nazione che sta soffrendo insieme. Speriamo di tirare presto fuori la testa da questo caos».
Il brano “La testa fuori” anticipa l’uscita dell’album d’esordio. Ci puoi anticipare qualcosa sul progetto discografico?
«Il mio primo album di inediti uscirà il 3 aprile e avrà come titolo “La testa fuori”, perché quando ho iniziato a cercare il titolo di questo lavoro, ho pensato a quello che questo disco avesse significato per me. Sono molti anni che ci sto lavorando, infatti, ci sono tante canzoni che risalgono anche a sei anni fa, altre a qualche mese fa, quindi posso dire che questo album mi ha vista crescere, dal punto di vista anche anagrafico. Volevo che il significato di questo disco fosse un po’ come una nascita, quindi “La testa fuori” mi ha fatto subito pensare che potesse essere il titolo giusto. Poi ovviamente per me è anche una nascita sotto il punto di vista artistico, perché si tratta del mio primo album di inediti. Le canzoni sono tutte scritte da me e trattano diversi argomenti. Credo di aver raccontato molte cose che mi riguardano e che ho visto vivere attorno a me. Il fil rouge di ogni canzone è saper trovare sempre il risvolto positivo anche nelle situazioni negative, quindi anche questo si ricollega al saper tirare la testa fuori».
In “La testa fuori” inviti gli ascoltatori a continuare a fare ciò in cui si crede, a seguire le proprie passioni, la propria arte. Tu come stai vivendo in questo periodo?
«Sotto questo punto di vista sono molto fortunata. A casa ho tutti gli strumenti necessari per poter fare quello che facevo prima, a parte programmare un tour che dovrebbe partire, tempo permettendo. Mi dedico quasi tutto il giorno alla musica. In questo periodo riesco anche a fare degli ascolti in più, che prima non avevo il tempo di fare. Adesso non posso andare in studio per registrare, però mi sono attrezzata a casa per portare avanti il lavoro. Sto leggendo qualche libro che avevo lasciato a metà e sto coltivando la mia passione per la pittura, che avevo trascurato, ma la musica è sempre al centro».
Hai partecipato anche all’iniziativa #iosuonodacasa.
«Sì, un’iniziativa per sostenere il sistema sanitario, raccogliendo fondi destinati ad aumentare i posti “unità posto letto rianimazione” disponibili per l’emergenza Coronavirus dell’ospedale Niguarda di Milano. Nello stesso tempo, attraverso la musica, abbiamo cercato di far vivere un momento piacevole alle persone che sono a casa e non sanno cosa fare».
Come e quando ti sei avvicinata alla musica?
«Mi sono avvicinata prima alla musica e successivamente al canto. Per anni ho studiato pianoforte, poi subito dopo il diploma ho iniziato a comporre oltre alla musica anche i testi, da quel momento ho capito quanto fosse importante per me diventare una cantautrice, concentrando tutte le mie forze per percorrere questa strada».