Dopo aver partecipato a 47 festival cinematografici, portando a casa il riconoscimenti di uno tra i film più premiati della scorsa stagione, “La terra dei santi” torna nuovamente al cinema, il 18 e il 19 aprile.
Ad un anno dall’ uscita, la pellicola diretta da Fernando Muraca (con Valeria Solarino, Ninni Bruschetta, Lorenza Indovina, Tommaso Ragno, Marco Aiello, Piero Calabrese, Daniela Marra, Giuseppe Vitale e Francesco Colella) sarà proiettato per gli studenti del liceo classico Montale di Roma il 18 aprile, seguito da un dibattito con il regista e il magistrato nonché presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione Ferdinando Imposimato; il 19 aprile è in programma alle 21:00 al cinema Madison della Capitale.
Distribuito da ASAP Cinema Network, il film ambientato in Calabria racconta una storia di ‘ndrangheta tutta al femminile che scava nelle intime ragioni dell’organizzazione criminale, fondata su strettissimi vincoli di sangue e morbosi legami familiari che lo stato non può riuscire a combattere se non con l’atto estremo della sottrazione dei figli alle madri.
Vittoria (Valeria Solarino) è un magistrato, viene dal nord e crede nella giustizia Assunta (Daniela Marra) è la vedova di un soldato di ‘ndrangheta, non è mai uscita dalla sua terra e gli unici legami che riconosce sono quelli della famiglia. Per lei la vendetta è un diritto e non avere paura del sangue un dovere; ed è per dovere che è costretta a sposare suo cognato Nando, come è già successo a sua sorella Caterina (Lorenza Indovina) moglie del boss latitante Alfredo Raso in guerra con la cosca dei Macrì.Vittoria ha un obbiettivo: scardinare l’omertà delle donne verso quel sistema patriarcale che sta alla base della più influente organizzazione criminale del mondo. Indagini e arresti sono armi inutili allo scopo; per vincere sua battaglia l’unica possibilità è quella di togliere la patria potestà a tutte le madri che mandano a morire i propri figli. Assunta ha rinunciato alla sua libertà e alla sua vita per proteggere i figli ma sarà costretta a vedere oltre quella gabbia che l’ha intrappolata otre quella terra di sangue un tempo nota come la Terra dei santi.