
920. Luigi Pirandello (Toni Servillo), ritorna in Sicilia da Roma per festeggiare gli 80 anni di Giovanni Verga (Renato Carpentieri).
Il noto drammaturgo si trattiene a Girgenti, l’attuale Agrigento, per la morte della sua adorata balia Maria Stella (Aurora Quattrocchi) e conosce Sebastiano Vella e Onofrio Principato (Valentino Picone e Salvo Ficarra), i due becchini del paese che dirigono una compagnia amatoriale di teatro a cui partecipano numerosi compaesani quasi del tutto privi di talento e di capacità attoriale.
Pirandello si trova a caccia di ispirazione per la scrittura di un suo prossimo dramma e quella improbabile e raffazzonata compagnia di teatranti gli offrirà lo spunto per la realizzazione del suo capolavoro Sei personaggi in cerca d’autore che per la verità non riscosse unanimi consensi da parte del pubblico e della critica alla sua prima rappresentazione al Teatro Valle di Roma il 9 maggio del 1921.

Il primo ha detto: «Da tempo ci eravamo ripromessi di fare un film con Salvo e Valentino. Io avevo buttato giù qualche appunto che con Massimo Gaudioso e Ugo Chiti, si è trasformato in questa fantasia sulla genesi dei Sei personaggi in cerca d’autore. Desideravo raccontare questo rapporto continuamente confuso tra realtà e finzione in Pirandello che, quasi all’apice della sua carriera, incontra di nuovo il mondo popolare incarnato dai due becchini che gli consente di mettere a fuoco un progetto di scrittura a lungo meditato. Il suo ritorno in Sicilia, il venire a contatto con i sapori e gli odori della sua terra natale, il ricordo struggente della sua balia che gli raccontava la storia del figlio cambiato, gli consentono di sviluppare i suoi pensieri, le sue folgoranti intuizioni di un teatro che prima di tutto è vita. Il teatro ci ricorda l’ impegno di un autore verso il suo pubblico ed il film è un atto creativo intriso di vita».


É quasi superfluo sottolineare la grande prova recitativa di Toni Servillo che era stato già diretto da Roberto Andò in Viva la libertà e Le confessioni. Il suo è un Pirandello misurato, senza sbavature e sorprendentemente somigliante all’originale. La stranezza è un film da vedere soprattutto nelle scuole.