Torna in Sicilia dagli Stati uniti e dopo due anni in giro per il mondo il “giovinetto” di Mozia, una delle più preziose statue del patrimonio artistico italiano.
Trovato nel 1979 fra i vigneti di Mozia, il giovane auriga fu scolpito 2.500 anni fa. Molti studiosi pensano potesse raffigurare un giovane alla guida di un cocchio, le altre ipotesi ritengono potesse essere un dio o un magistrato punico a giudicare dalla posizione delle braccia.Il braccio destro è sollevato (forse a brandire un frustino nell’ipotesi dell’auriga), ed il sinistro appoggiato sul fianco, dove ancora si vedono i resti della mano.
Questo seducente giovane dalle forme perfette ed il capo cinto dai decori, dopo essersi mostrato ai visitatori delle Olimpiadi di Londra, agli americani di Cleveland e Los Angeles, giunto in Italia ha continuato il suo viaggio via camion e nave: da Genova per arrivare mercoledì sera al porto di Palermo e il giorno dopo su una chiatta attraversare lo Stagnone per tornare “ nella sua “casa”, a Mozia”.
Questo prezioso reperto recuperato nell’isola acquistata nei primi del Novecento da un magnate come Giuseppe Whitaker è stato conteso da più versanti: Da una parte, Marsala e il Baglio Anselmi dove sono custoditi i resti di una preziosa nave punica. Dall’altra, la Fondazione Whitaker al quale si devono tante magnifiche strutture, dalla Villa Malfitano alla sede della prefettura di Palermo.
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