È stato presentato il nuovo cartellone della stagione 2016/2017 del “Centro Teatro Spazio”, lo storico teatro di San Giorgio a Cremano (NA). Si tratta dei luoghi che furono il battesimo artistico di Massimo Troisi, prima abbandonati e poi riportati alla luce dall’ amore per il teatro di Vincenzo, Ernesto e Marco Borrelli, che oggi presentano un cartellone ricco di spettacoli di cronaca o di denuncia di realtà sociali particolari.
La stagione sarà dunque inaugurata da “Sottozero”, che sarà in scena dal 29 ottobre. A seguire si avvicenderanno sul palco tanti professionisti dello spettacolo, come Niko Mucci, che metterà in scena “Avana”, ancora Mirko Di Martino, vincitore della seconda edizione del premio “O’ Curto” con lo spettacolo “Marocco”, che scrive e dirige “Regine Sorelle”.Vincenzo Attanasio accompagna Vincenzo Borrelli nello spettacolo “Pescatori”, lavoro di Raffaele Viviani. Andrà poi in scena lo spettacolo di Aldo Vella dal titolo “La confessione”, cui seguiranno “Verso la libertà”, di Stefano Ariota. Giovanni Meola metterà in scena “L’infame”, Rodolfo Fornario un inedito Beckett con “Il Gioco volge al termine”, ancora il cattivo costume con “’o Cunto ‘e ‘a’mbasciata”, c’è il giovane autore Diego Sommaria con “FemmeneD10” e il grande ritorno di Gianfranco Gallo con un suo testo dal titolo “Come le farfalle d’inverno”. Chiudono “Nel Primo mistero di Santa Medea” di Angela Matassa e “Perzechella e Serafina”, tratto da Viviani a cura di Anita Pavone e Tiziana Tirrito.
Il Centro Teatro Spazio, gestito dall’Accademia Teatrale Uno spazio per il teatro, è anche scuola di formazione professionale dello spettacolo riconosciuta dalla Regione Campania.
Ma vediamo il programma dettaglio. Sottozero – morte e rinascita di un uomo in gabbia in scena 28 – 30 ottobre 2016 e 4 – 6 – 11 – 12 – 13 novembre 2016. Scritto da Antonio Mocciola, si tratta di un’ opera è ispirata alla storia vera di Pietro Ioia: è un dito puntato contro il fallimento dello Stato nella missione di rieducazione che un istituto di detenzione dovrebbe invece avere. Lo spettacolo, cui i racconti di Ioia hanno offerto lampi di verità, è un viaggio nell’incubo di un ragazzo napoletano, che invecchia in carcere e ne esce dopo 22 anni, trovando la forza di raccontare le vessazioni subite e le ingiustizie patite. Regia VINCENZO BORRELLI, assistente alla regia Simone Somma – Collaborazione Maurizio Tieri.
Avana in scena il 19 e 20 novembre 2016: “Quando un uomo si siede sulla poltrona di un teatro sa che sarà ingannato. È consapevole che a rivolgersi a lui saranno degli attori che hanno imparato una parte, hanno studiato le mosse. Ciò nonostante si commuove, ride, si identifica e poi con gioia applaude più volte. Nella vita fuori dal teatro quello stesso uomo, invece, pretende che gli venga sempre detta la verità. Chiede la verità ai figli, al partner, agli amici, agli organi di informazione. Devi dirmi la verità! grida. In questo modo dalla sua vita tiene lontana la magia e si concentra sul reale. Ma se poi un giorno questa realtà la perdesse di vista?”Regia Niko Mucci.
Regine sorelle in scena il 26 e 27 novembre 2016. Lo spettacolo è un monologo di teatro brillante, che racconta le vite parallele di Maria Antonietta e Maria Carolina d’Asburgo utilizzando una chiave pop, moderna e colorata, divertente e giocosa, con un pizzico di nostalgia per un mondo irrimediabilmente scomparso. Intorno alle due protagoniste si muove una folla di personaggi pittoreschi e intriganti, famosi e sconosciuti, che, raccontano un pezzo di storia di Napoli, di Parigi, d’Europa. Regia Mirko Di Martino.
Pescatori in scena 9 – 10 – 11 – 16 – 17 – 18 – 23 – 25 dicembre 2016. La scelta del testo è legata, oltre che all’indiscussa valenza artistica di I Pescatori e alla sua innegabile rilevanza all’interno dell’opera drammaturgica di Raffaele Viviani (per Guido Luberti, si tratta di un’evidente svolta drammaturgica), anche ad altri fattori. Si è voluto vedere, nell’opera in questione, un esempio quanto mai calzante del Viviani che racconta il popolo così come esso è veramente, in modo da poter esplicitare il realismo crudo dell’opera del drammaturgo napoletano. Regia Vincenzo Borrelli.
La confessione in scena il 21 e 22 gennaio 2017. Si tratta di un’ opera che racconta di uno psicanalista si sottopone alla confessione di un prete. S’innesca un ‘dibattito sui massimi sistemi’ che vede i due scambiarsi continuamente il ruolo confessore-confessato e che sfocia in una diatriba incalzante e senza esclusione di colpi. Regia Aldo Vella.
Verso la libertà in scena il 28 e 29 gennaio 2017: sui campi di sterminio nazista esiste una nutrita letteratura. In particolare sul Lager di Auschwitz, forse il più famigerato. La deportazione nei campi di concentramento, rimane nella storia del XX secolo, una delle pagine più atroci che ha superato qualsiasi altro evento. Il Lager è un luogo dove uomini, donne, bambini, handicappati, omosessuali sono stati umiliati seviziati e sterminati in massa. Nel 1944 il governo Tedesco data la scarsità di manodopera, stabilì di prolungare la vita media dei prigionieri da eliminare. Se non fosse accaduto quello che è successo come la storia ci ha lasciato, cosa e come avremmo potuto ricordare quel tempo? Verso la libertà è una stravagante, straordinaria e paradossale storia di cinque amici ebrei Ric, Rob, Ren, Raf, Ros che si differenzia dalle altre. Perché stravagante? Perché Ric, considerato dai suoi amici pazzo, inventa un modo originale per salvare la sua comunità dalla deportazione nazista. Perché straordinaria? Perché si deve organizzare un falso treno con il quale viaggiare verso un luogo, cercando di ingannare i tedeschi, facendogli credere di essere deportati ed ufficiali nazisti. Perché paradossale? Perché l’impresa agli altri amici sembra ardua è assurda, infatti dopo varie reticenze e diffidenze, si renderanno conto che l’unica alternativa per salvarsi dalla deportazione, anche se ardua resta quella del pazzo Ric. Inizieranno anche loro a contribuire ai preparativi, entreranno anche loro con tenacia collaborazione per sottrarsi alla totale umiliazione e demoralizzazione, e in poco tempo tra varie incomprensioni e problemi, lo sgangherato treno è pronto per partire…Verso la libertà. Regia Stefano Ariota.
Io so e ho le prove in scena il 4 ed il 5 febbraio 2017: Enzo, di estrazione popolare ma ambizioso, si trova al posto giusto nel momento giusto: la deregulation del sistema bancario. In questo modo, fa carriera e soldi per più di vent’anni. Poi…la conversione. Che, come tutte le conversioni, è irta di ostacoli, contraddizioni, difficoltà. Ma Enzo è ostinato e vuole diventare un uomo diverso e perciò crea un’azienda che difende dagli abusi delle banche. Così ora si trova ad accompagnare un suo cliente, un imprenditore vessato dalla propria banca ma che ha bisogno vitale di un fido, ad un incontro con una funzionaria piacente, alta e snella, una di quelle ‘serial-killer’ per le quali lui, da manager, stravedeva (‘…perché le femmine sanno come far mettere una firma molto più che gli uomini’). Enzo riuscirà ad evitare al suo cliente la sorte che lui, inesorabilmente, faceva fare invece, a parti invertite, a imprenditori come quelli, contribuendo così alla distruzione dell’economia reale? Regia Giovanni Meola.
Gli odori dei miei ricordi in scena il 10 – 11 – 12 febbraio 2017. “Non è facile aprire la porta ai ricordi, soprattutto quando questi sono terribilmente dolorosi e soprattutto in questo nostro tempo, dove il mondo sembra aver perso la sua memoria storica e dove, nei discorsi della gente, non c’è alcuna allusione a tutto quello che ha cambiato in negativo il suo percorso. Ma ricordare invece, può servire ad aprire gli occhi, a capire quanto schifo c’è lontano dai nostri salotti borghesi, frequentati da persone che di notte e di giorno, abbandonando il loro apparente perbenismo e il loro ipocrita modo di vivere, si accaniscono su bambini indifesi e spesso abbagliati da un benessere loro negato. E talvolta sono proprio quelle stesse persone che la sera, prima di andare a dormire, raccomandano ai loro figli di tenersi lontani dagli estranei, perché il mondo è cattivo e pieno di pericoli…. Di non frequentare ragazzi violenti o che dicono parolacce… quello che invece cercano quando, con le loro belle macchine, girano alla ricerca della preda, conquistata a volte con una semplice caramella, merce di scambio apparentemente banale, eppure tanto desiderata da chi, a casa, trova a stento un piatto di fagioli…” Regia Vincenzo Borrelli.
Il gioco volge al termine in scena il 25 e 26 febbraio 2017. Si tratta di un’opera in cui si è voluto porre l’accento registico sull’aspetto circense, sulla evidente clownerie che permea tutto il testo, cambiando i ritmi recitativi, rendendoli più agili e veloci, dando colore alla scena, luce, anzi ambientando il tutto “in una sorta di “fine festa” dove i resti, i residui sono ancora sparsi ovunque. Spesso questo testo viene avvicinato ad una sorta di metafora della fine del mondo: rincontrerò questi vecchi, cari amici, dopo aver superato il timore della fine del mondo al passaggio del Millennio e la paura che ha serpeggiato intorno alla profezia Maya, che dava per imminente l’estinzione dell’umanità… ma il mondo non è finito ancora…forse. O magari è finito già da tempo e noi, semplicemente, non ce ne siamo accorti…”. Regia Rodolfo Fornario.
‘O cunto e ‘a ‘mbasciata in scena il 4 marzo 2017. Trae ispirazione da l’esperienza dei cuntastorie meridionali e dalla figura dei banditori.L’attitudine rock performativa dei Cattivo Costume in una serie di racconti, omaggio a l’uomo libero, sulla condizione sociale odierna. Il primo cunto “La leggendaria storia di Giovanni Senzaterra” per l’adattamento e la regia di Gaspare Nasuto. Concerto/spettacolo in acustico. Canti, tamburi a cornice, ritmi mantrici, tribali e della tradizione del sud Italia, chitarre dalle accordature aperte, accompagnano in un viaggio che sfiora gli archetipi dell’esistenza umana. Gioco, amore, lavoro e lotta, vita rinascita e morte.
Quanto ti devo? in scena il 17 – 18 – 19 – 24 – 25 – 26 marzo 2017. Scritto da Vincenzo Borrelli con la regia dello stesso, è uno spettacolo introspettivo, una confessione, che attraverso degli episodi veri o verosimili indaga i percorsi della mente umana e fa luce sulla piaga sociale della prostituzione. Un uomo sui 40 anni, stanco, segnato dalle esperienze e da una vita comunque difficile, segnata da una lotta contro un mondo che sembra non prenderlo mai troppo sul serio, che lo raggira e arriva a sfinirlo. In uno dei suoi vagabondaggi notturni incontra Chiara, una prostituta che gli racconta la sua storia. Lo spettacolo diventa quindi una doppia confessione, che si intreccia con flashback e con le storie di altri numerosi personaggi. Regia Vincenzo Borrelli.
Femmened10 in scena l’ 8 ed il 9 aprile 2017: Napoli a metà degli anni ’80 , il boom della droga è divampato in ogni arteria della città , Cutolo ormai da un paio d’anni in carcere, stava lasciando il passo alla nuova famiglia organizzata, Napoli era in ginocchio tra contrabbando, furti , prostituzione e omicidi nessuno sapeva gestire l’ingestibile, si sentiva il bisogno di una guida, di avere un simbolo. Arrivò, il 5 luglio del 1984, lui Diego armando Maradona. Femmened10 racconta le gesta calcistiche e soprattutto extracalcistiche dal punto di vista delle tre donne che ha avuto Diego a Napoli. Claudia, moglie di Diego nel periodo napoletano, Cristina amante di Diego, e Dalma figlia di Diego nata a Napoli nel 1987. Con questo spettacolo si vuole mettere l’accento su vicende di quegli anni non del tutto conosciute per raccontare una Napoli che pochi conoscono, o che in molti hanno dimenticato, ricordando maggiormente le gesta di Diego in campo più che i fatti che hanno scosso la città in quegli anni. Regia Diego Sommaria.
Come le farfalle d’inverno in scena dal 21 aprile 2017. Si tratta di un testo che parla di un mondo precario , ciò che resta è malato e ciò che deve essere non ha futuro senza quel passato che muore di oblio. Come le farfalle d’inverno è anche la storia di una speranza che nasce da un sacrificio, è il Teatro e la Vita che si appoggiano l’uno all’altra, è un muro che riflette. Regia Gianfranco Gallo.
Nel primo mistero di Medea in scena il 5 – 6 – 7 maggio 2017 di Angela Matassa. Il testo racconta le terribili vicende di alcune donne che, per diversi motivi, si sono trasformate in figlicide. Non c’è un messaggio diretto, né giudizi, il testo vuole essere la testimonianza di una cruda realtà, trasfigurata attraverso il linguaggio scenico. Solo storie, che possano suscitare emozione e commozione. Nel primo mistero di Santa Medea è un dramma in cui canti e musica accompagnano gli interpreti in una dolorosa teoria di misteri, pensando alla più grande madre assassina: Medea. Lo spettacolo tratta un tema molto duro:quello delle madri assassine, una violenza terribile. Assistente alla regia Simone Somma e regia Vincenzo Borrelli.
Perzechella e Serafina in scena il 13 e 14 maggio 2017. Si tratta di un contenitore di narrazioni che spesso nascono dall’esigenza di diffondere la storia e le tradizioni popolari, folkloristiche e leggendarie della cultura partenopea. Perzechella e Serafina, sono due figure surreali, cantastorie di professione, che vivono nella città di Napoli da più di ottocento anni e che, di volta in volta, secondo lo spettacolo ideato, riconducono alla memoria dello spettatore, precisi squarci di vissuto urbano, attraversando secoli e vicende reali o mitologiche. Regia Anita Pavone E Tiziana Tirrito.