Nonostante sia giunta quasi al termine, questa Serie A è più viva che mai: il 32 turno ha mosso, infatti, ancora una vola le carte in tavola per quanto riguarda le panchine, con l’esonero di Mihajlovic di cui s’attende solo l’ufficialità e l’ennesima follia di Zamparini, che richiama Ballardini al posto di Novellino: una situazione che, se si aggiungono gli incidenti causati dagli ultras, sta prendendo sempre di più i contorni del suicidio sportivo.
A Berlusconi, invece, pare non essere bastata la prova coraggiosa del suo Milan contro la Juventus, condita da una prestazione (finalmente) convincente di Balotelli. I rossoneri escono sconfitti, sì, ma le attenuanti sono tante: se Buffon decide, ancora una volta, di dissipare ogni dubbio su chi sia il più forte di tutti i tempi, gli avversari possono fare ben poco.
A proposito di allenatori, si segnala l’eccellente esordio di Simone Inzaghi sulla panchina della Lazio: i biancocelesti non hanno dato tregua al malcapitato Palermo e, con un gioco offensivo ed efficace, sono usciti dal Barbera con un secco 0-3 e 3 punti in tasca. Mica male.
Per un Higuain squalificato, c’è un Gabbiadini che segna: questa la fotografia del Napoli che, contro il Verona, dimostra di essere ancora vivo e, soprattutto, competitivo, nonostante mancasse colui che fino ad ora ha segnato 30 gol, più del doppio dei secondi marcatori del campionato. Nella partita in cui Albiol mostra all’arbitro e al giudice di porta la propria maglietta lacerata da un avversario, togliendosela, il Manolo nazionale (si spera) dimostra tutta la sua qualità e rabbia agonistica, rendendosi protagonista di un’ottima prestazione, condita da un gol di testa: il palo prima, e Gollini poi, gli negano uno score maggiore.
I partenopei continuano, così, ad inseguire la Juve a 6 punti: le stesse lunghezze che li separano dalla Roma, dietro, che nel Monday night contro il Bologna non va oltre il pari. Ci si domanda, a questo punto, se siano distanze insormontabili o se, da qui alla fine, possa esserci un clamoroso ribaltone e, considerando l’andamento di questo campionato, le sensazioni sembrano orientarsi verso la seconda opzione.
In coda, Carpi e Frosinone, divise da un punto, si giocano con il Palermo un posto in Serie A per l’anno prossimo il cuore c’è.