La Rua, gruppo pop/nu-folk formata nel 2004, dopo aver ingoiato un boccone amaro per essere stati esclusi dalle ‘Nuove Proposte’ del Festiva di Sanremo 2017 con “Tutta la vita questa vita”, si godono l’affetto del pubblico che li segue. Le voci del web e della tribuna giornalistica, amareggiati per la loro eliminazione, han fatto sì che Carlo Conti dedicasse loro una piccola parte nel Festival. Il brano “Tutta La Vita Questa Vita” è stato scelto, infatti, come sigla del Dopo Festival di Sanremo 2017. Domani, venerdì 10 febbraio, la band sarà ospite del programma condotto da Nicola Savino e dalla Gialappa’s Band. La Rua (band nata dal sodalizio artistico tra Daniele Incicco e il songwriter e produttore Dario Faini) è composta da Daniele Incicco (voce e chitarre), William D’Angelo (chitarre), Davide Fioravanti (pianoforte, fisarmonica, glockenspiel), Nacor Fischetti (batteria, fx), Alessandro Mariani (chitarre, banjo) e Matteo Grandoni (contrabbasso, basso).
“Tutta la vita questa vita” canzone esclusa dalla gara e scelta come sigla del dopo festival…
«In un certo senso è uscita dalla porta ed entrata della finestra. Il successo sui social ci sta ripagando di tutto. Carlo Conti ha voluto dedicarci una piccola parte nel festival, dandoci appunto l’opportunità di presentare il nostro singolo al Dopo Festival. Domani sera, venerdì 10 febbraio, saremo ospiti del programma per presentare live il nostro brano».
Come avete vissuto l’eliminazione?
«È stato uno schiaffo forte l’eliminazione dal Festival di Sanremo, ma l’affetto del pubblico ci ripaga. Siamo abbastanza abituati a ingoiare bocconi amari. La musica va oltre e ci sostiene, ci aiuta a non mollare e ad andare avanti per la nostra strada».
L’anno prossimo ci riproverete?
«Solo se abbiamo un messaggio forte da comunicare».
Cosa ne pensate di questo festival? Quale canzone in gara vi piace di più?
«Lo stiamo seguendo e sosteniamo alcuni dei nostri compagni di viaggio. Per quanto riguarda i campioni, Fabrizio Moro è tra quelli che preferiamo, mentre per le Nuove Proposte non ce la sentiamo di esprimere un giudizio, sicuramente sono tutte canzoni molto forti».
Molti degli artisti in gara provengono da “Amici di Maria De Filippi”, una scuola che nel 2015 ha accolto anche voi. Quanto è stato importante questa tappa per voi che avevate già una carriera avviata?
«Sì, la band si è formata nel 2004, ne ha fatta di strada prima di arrivare ad Amici. È una grande vetrina, che ci ha permesso farci conoscere a una fetta di pubblico che non aveva mai ascoltato la nostra musica».
Prossimi progetti?
«Abbiamo un appuntamento live per venerdì 3 marzo al Dejavu di Sant’Egidio alla Vibrata (TE), inoltre saranno aggiunte altre date per l’estate 2017. Nel frattempo cominceremo a lavorare ai brani del prossimo album, ma non sappiamo ancora quando programmare l’uscita».
Cosa vi aspettate dal futuro?
«Semplicemente che il pubblico ci possa sostenere come adesso».