Lunedì 25 maggio ore 19,30 al Teatro Sancarluccio di Napoli va in scena lo spettacolo “Iohannes Factotum (Shake Spear’s)” di Roberto Russo con Massimiliano Cataliotti (Shakespeare), Antonio Gargiulo (Giovanni Florio), Lorena Leone (L’Ombra), Valerio Napoli (Giordano Bruno). La regia è di Andrea Fiorillo.
Nel 1593, lo scrittore satirico Robert Greene, nella prefazione di un suo libro, apostrofò con l’irriverente nomignolo di “Iohannes Factotum”, William Shakespeare”. Questa è la versione ufficiale e, si badi bene, in ogni pubblicazione, anche contemporanea, delle opere di Shakespeare, fra le note biografiche, si afferma che l’unico scritto che ci permette con Certezza di identificare Shakespeare, è proprio quello di Robert Greene.
Lo spettacolo “Iohannes Factotum”, nato da uno studio capillare della questione shakespeariana, e basato sulla fondamentale consulenza di Saul Gerevini, saggista e scrittore che da anni si dedica a tale ricerca, nonché su di un’analisi di documenti esistenti, svela una realtà del tutto diversa. Una realtà non romanzata ma documentata.
William di Stratford non fu l’autore delle opere che, in realtà, si debbono al genio, enciclopedico e lirico di John Florio, nato in Inghilterra e figlio di italiani.
Lo spettacolo non formula ipotesi ma, nel diretto, scarno ed efficace “abito scenico” di un surreale processo, presenta dei semplici e precisi fatti, fa dei collegamenti e svela il vero destinatario di quello scritto di Robert Greene che, per la critica e gli studiosi, sarebbe stato indirizzato a Shakespeare.
Si ridisegna, in questo modo, il ruolo di William di Stratford, attore, “regista” ed impresario ma, di certo, non autore delle opere che, nella loro forma scenica, furono il frutto di una collaborazione fra Florio e Shakespeare.
Quattro attori in scena nella forma di un accertamento giudiziale. I due avvocati di parti avverse: Giordano Bruno, amico di Florio e indiscutibile ispiratore ideale di molte pagine del “Progetto Shakespeare” e, contrapposta al Nolano, c’è il naturale avversario del suo pensiero, L’Ombra che, da status endemico avverso alla Conoscenza, diventa personaggio e sostenitrice della versione ufficiale.
I due patrocinati sono John Florio e William di Stratford.
“Iohannes Factotum” porta, per la prima volta, in scena la questione shaekspiriana e, senza ambiguità, ha l’incoscienza di dare una risposta al dilemma che, ben al di là delle sbandierate certezze della Verità Ufficiale (basate sul nulla e su tante, troppe, incongruenze) agita da sempre le coscienza degli studiosi e degli uomini di teatro.