La musica provata di e con Erri de Luca, in questi giorni al Teatro Bellini di Napoli, fino all’8 novembre, sta riscuotendo enorme curiosità e successo.
Sul palco, a scena aperta, Stefano Di Battista al sax, Roberto Pistolesi alla batteria, Daniele Sorrentino al contrabbasso e Andrea Rea al pianoforte. Meravigliosi architetti della musica accompagnati da una cristallina e imponente voce di Nicky Nicolai, che intona “Tutti i fiumi vengono al mare e il mare non si riempirà”, canzone scritta rifacendosi all’Ecclesiastico dell’Antico Testamento, introducendo così Erri de Luca. Lo scrittore – contenitore di mille e mille storie – viene accolto da un fragoroso “applauso di fiducia”, come lui stesso lo definisce.
Inizia così lo spettacolo La musica provata che guarda alle diverse stagioni della sua esistenza, raccontando storie di adolescenza personale, di lezioni di una lingua meravigliosa come il napoletano, che si dovrebbe usare a scopo di risparmio energetico, perché sintetica e diretta, o delle canzoni classiche napoletane, scritte solo da uomini e dove la donna diventa guappa, tirannica, sprezzante, traditrice.
Si parla di storie mediterranee e di migranti con dolorosa Preghiera laica per i migranti, dove lo spettatore si ritrova come un bambino che allunga la mano per afferrare ciò che ancora non conosce, sperimentando, attraverso le parole di Erri de Luca, l’impulso e l’attrazione di ogni cosa, ad elevare all’ennesima potenza l’intensità delle storie. Piccoli racconti intersecati da storie cantate dalla coppia del jazz italiano, Stefano e Nicky. «Ci sono dei versi che hanno già la musica dentro» dice De Luca, che ha scritto e musicato le canzoni presenti nello spettacolo, ma arrangiate, dall’inappuntabile e magistrale musicista, Stefano Di Battista, che ha dato prova – nel corso dello spettacolo – della sua grande maestria in un assolo di sassofono che ha lasciato i presenti a bocca aperta.
Attraverso giochi di parole ironiche, Erri de Luca, dà lezioni di storia contemporanea, quella che vorresti leggere nei libri di scuola, verità vissute e assolute.
La musica provata scorre fluido, tra racconti e poesie musicate: Essere di Medit, ovvero il Mediterraneo che dà identità, o la struggente Mi fa paura che non piangi, figlio, tratta dal testo teatrale di Erri “In nome della madre”, che si rifà a una poesia di Margot Sikabonij o la versione a “impronta” di I’ te vurria vasà, o Viva l’Ità, una tarantella sull’Italia e ancora Addio Lugano bella.
Sul palco, a sorpresa, Isa Danieli, la quale legge il brano L’angelo dei cani, tratto dal suo ultimo libro, La musica provata, anche titolo dello spettacolo.
Altro ospite della serata, Aurora, la nipote di Erri de Luca. I due insieme cantano la Ballata per una prigioniera, con un provetto de Luca alla chitarra acustica.
Lo spettacolo si chiude sulle note della canzone “Arrivederci fratello mare”, che ripete i versi di una poesia di Nazim Ikmet.