I Sonics portano la loro arte in giro per l’Italia con il nuovo spettacolo ”Duum”. La compagnia torinese di acrobati, artisti e performer dalla caratura internazionale riesce a trasformare passione e sogni in spettacoli aereo-acrobatici, incantando il pubblico di tutto il mondo.
Abbiamo incontrato Alessandro Pietrolini uno dei due fondatori della compagnia
Come sono nati i Sonics?
I Sonics nascono dall ‘incontro di Ileana Prudente e Alessandro Pietrolini, compagni sul lavoro e nella vita. Nel 2001 abbiamo iniziato la nostra avventura acrobatica presso l’ISEF (Istituto Superiore Educazione Fisica) di Torino, Ileana ex ginnasta, io, Alessandro, come organizzatore di feste. Da lì, giorno dopo giorno, è nato il progetto Sonics che ha visto il coinvolgimento di sempre più artisti fino a diventare una compagnia stabile. Nel 2006, con la Cerimonia di Chiusura dei Giochi olimpici di Torino, inizia la nostra avventura professionale e proprio in questi giorni abbiamo festeggiato il decennale di quell’evento così importante nella nostra carriera.
Per preparare i numeri che compongono lo spettacolo ci vuole un solido gioco di squadra, un duro allenamento e una creatività condivisa, ma come riuscite a creare questo mix ?
Proviamo insieme tutti i giorni e questo porta a creare un ottimo affiatamento tra i membri del gruppo, oltre a una piena padronanza e controllo delle performance
Come nasce un vostro spettacolo?
Partiamo da un’idea iniziale condivisa poi sperimentiamo, giochiamo, sbagliamo e piano piano si crea una storia acrobatica che, per magia, si trasforma in uno spettacolo
Veniamo a “Duum”, il vostro ultimo show, di cosa parla?
“Duum” è l’avventura dell’architetto Serafino e dei suoi ricordi, i ricordi della sua vita passata vissuta sulla Terra tanto tempo prima, mondo che lui e i suoi antenati hanno abbandonato per rifugiarsi nel sottosuolo. Abbiamo immaginato che ad un certo punto l’umanità implodesse a causa di tutte le sue malefatte e che l ‘unico luogo in cui trovare conforto fosse rifugiarsi nel sottosuolo eliminando ogni tipo di emozione legata al mondo di sopra. Serafino però conserva dentro di sé i ricordi di quel mondo e, convinto che lassù ci sia ancora qualcosa di buono, cerca di convincere gli altri abitanti a fare il DUUM, ovvero il salto verso la superficie. Per fare questo si inventa macchine volanti, che diventano poi gli attrezzi sui cui gli acrobati eseguono le loro performance.
Grazie alle tecnologie di oggi riuscite a creare effetti molto belli che arricchiscono e impreziosiscono i vostri lavori, cosa troveranno gli spettatori nel vostro lavoro?
Ci sono proiezione di Matte Painting ed un importante disegno luci, ma il punto di forza dei nostri spettacoli rimane l’acrobazia.
Quanto conta la musica nel vostro show?
E’ un tutt’uno con lo show, l’alchimia della messa in scena ruota intorno a luci, musica e acrobazia
Siete riusciti a fare registrare il sold out al Fringe festival, che tipo di esperienza è stata?
Non abbiamo registrato sold out ma un numero di presenze importante per la kermesse che è.
Al Fringe ci sono in contemporanea oltre 2.000 spettacoli e riuscire a coinvolgere 5.000 persone è un risultato molto importante.
Quanto è difficile lavorare ad uno show che dovrà inaugurare una manifestazione come gli “Europei di calcio”, come avete fatto nel 2012, esiste la ricetta perfetta?
Ma in realtà quando ti confronti con l’immensità dello stadio la sfida più grossa è riuscire a creare immagini talmente grandi e belle che possano emozionare e coinvolgere 80.000 persone. Ma mettere in scena uno spettacolo in Teatro non è una sfida meno importante.