Antonio Latella porta in scena la Mirandolina
Il palcoscenico del teatro Ariosto di Reggio Emilia si presenta con un fondale chiaro di legno ricco di eleganti intarsi. Sulla scena, sulla destra, un cucinino moderno e modesto: pochi elettrodomestici, un’unica pentola. Sulla sinistra seduti ad un tavolino il marchese di Forlipopoli esordisce rivolgendosi al conte d’Albafiorita: «Fra voi e me vi è qualche differenza». Ed è così che tutto inizia. È così che viene introdotta la figura della Locandiera di Mirandolina, donna di cui tutti sono innamorati e che guarda tutti allo stesso modo. Eppure sono tutti così diversi, a partire dai costumi. Gli abiti risultano scelte curiose quanto interessanti.
Sulla scena i tre pretendenti (perché al conte e al marchese si unisce ben presto il cavaliere di Ripafratta) si presentano con tute, scarpe da ginnastica, cappotto e infradito. Si distinguono invece Dejanira e Ortensia, le due commedianti che si aggirano per la locanda in attesa di qualcuno da prendere in giro, così come Fabrizio, cameriere della locanda, eleganti in maniera più convenzionale. Mirandolina invece fluttua nell’aria con le sue camiciole bianche, a piede scalzo prima e con delle scarpe nere dopo. Mirandolina fluttua mantenendo perfettamente un equilibrio con se stessa e con i molti, troppi pretendenti. Mirandolina è inafferrabile, l’unica cosa che è possibile toccare della sua figura è il suo pragmatismo. E questo accade perché mentre gli uomini non fanno altro che cercare modi per attirare la sua attenzione, Mirandolina continua ad occuparsi della locanda. Certo, gioca anche lei con il Cavaliere che professandosi grande odiatore delle donne diventa suo bersaglio, ma la donna sa cosa significhi rimanere sempre fedele a se stessa.
Sulla scena nessuna frivolezza, solo tanto desiderio. Un desiderio che non si realizzerà, perché tutto poi va come deve andare: Mirandolina resterà la vera padrona della locanda e, per farlo, sposerà l’uomo che già suo padre, sul letto di morte, le aveva destinato: il cameriere Fabrizio.
Per chiudere questo cerchio che risulta un vero e proprio trionfo della donna, Antonio Latella condensa conquista, desiderio e libertà finale in due atti (nel copione goldoniano ce ne sono tre). Alla fine del primo, Mirandolina conquista il cuore del cavaliere e il nostro, alla fine del secondo saluta tutti e riabbraccia la sua indipendenza, che la rende poi ancora più completa: «E quando mai si trovassero in occasioni di dubitare, di dover cedere, di dover cadere, pensino alle malizie imparate e si ricordino della locandiera.»
Lo spettacolo di Antonio Latella andrà in scena:
Teatro Rossini – fino a Domenica 19 Novembre 2023
Teatro Lauro Rossi – Macerata Da Martedì 21 a Mercoledì 22 Novembre 2023
Teatro dei Rinnovati – Siena Da Venerdì 24 a Domenica 26 Novembre 2023
Teatro Nuovo Giovanni da Udine – Udine Da Mar 28 a Giovedì 30 Novembre 2023
Teatro Strehler – Milano Da Martedì 20 Febbraio a Domenica 3 Marzo 2024
Teatro Toselli – Cuneo Martedì 5 Marzo 2024
Teatro Alighieri – Ravenna Da Giovedì 7 a Domenica 10 Marzo 2024
Teatro Argentina – Roma Da Mercoledì 17 a Domenica 28 Aprile 2024