Mercoledì 15 maggio alle 21 al Teatro Studio dell’Auditorium Parco della Musica di Roma nell’ambito del festival Errare Humanum Est (dall’ 1 al 15 maggio) la presentazione ufficiale del nuovo progetto e del disco La Custodia del Fuoco (pubblicato il 28 dicembre dalla Headache Production), nato dall’incontro della cantante Eleonora Bordonaro con il Majarìa Trio (formato dal batterista e percussionista Lucrezio de Seta, dal bassista Alessandro Patti e dal pianista polistrumentista Primiano Di Biase), riprende le tradizioni della canzone popolare siciliana reinterpretandola in chiave “etno-jazz”.
Attraverso l’unione dell’espressività vocale di Eleonora con la solidità musicale del Majarìa Trio, il cui album omonimo ha rappresentato una delle novità più interessanti del 2012, il repertorio, interamente interpretato in dialetto siciliano, acquisisce un fascino che si libera degli stilemi della musica popolare e diviene così linguaggio del mondo.
La ricerca del gruppo dedica particolare attenzione ai testi che, musicati con originale ed espressiva teatralità, sono tratti dalle raccolte ottocentesche di poesia popolare di Giuseppe Pitrè e Salvatore Salomone Marino, dalle composizioni di Giovanni Meli, oltre che dai canti della tradizione contadina e sacra delle province siciliane.
Un insieme di quadri evocativi e surreali letteralmente ‘strappati’ alle suggestioni della musica contenuta nel nuovo lavoro discografico del Majaria Trio & Eleonora Bordonaro.
Omaggiare la tradizione non è “chinare il capo al passato”, non è lasciare alle “ceneri del ricordo” il compito di portare fino a noi le immagini di un tempo ormai andato. È custodire vivo quel “fuoco” che brucia vispo nei solchi lasciati dalle vite di chi abita questa terra, alimentarlo con storie contemporanee ed emozioni travolgenti. Ciò che rende così affascinante il fuoco è la sua indomabilità e l’impossibilità di imprigionarlo. Ecco che nasce la necessità di costruire una custodia, che non opprime la sua fiamma ma la plasma, la lascia ardere, fiera, seppur in balia del nostro volere.
La musica diventa così la custodia di una tradizione di antichi e infuocati canti siciliani, capaci di ardere anche il più gelido degli animi. La donna contemporanea si specchia in quella del passato ritrovandosi in storie che raccontano di passione carnale, fede, emancipazione, bisogno di indipendenza, lucida ironia e desiderio di integrazione. Il canto diventa così funzionale a descrivere una condizione umana, esistenziale, condivisa, mostrando la volontà di riscatto ergersi al di sopra della fiamma.
«Sono sempre rimasto basito di fronte alla potenza espressiva di Rosa Balistreri, Sibilla arcana dell’antico suono della Sicilia del Mistero. In questo lavoro, rintraccio la grande testimonianza riarsa e pietrosa, scura e gemmante del fuoco siciliano. La cantante, Eleonora Bordonaro, riprende quella tradizione e la proietta schietta nell’oggi e non ci fa dimenticare il luogo in cui viviamo ora. Le eco del Majarìa Trio sono i rimbombi possenti e suggestivi che travalicano i confini dell’ovvia catalogazione per generi, ma rimandano alle pulsazioni possenti del jazz contemporaneo, che rimixa il Novecento. Non sorprende vista la preparazione di de Seta e dei suoi sodali, Di Biase e Patti. Un disco spesso…e non capita spesso». (Massimo Nunzi)