Tutto nacque da una sfida tra Puccini e Leoncavallo con la quale gareggiarono a scrivere due opere omonime tratte dalla stessa fonte. Quella composta da Puccini ebbe un successo strepitoso, e ancora oggi è una delle più seguite e ascoltate. Stiamo parlando della Bohème di Giacomo Puccini, andata in scena al Teatro di San Carlo dal 30 giugno, ultima replica stasera, venerdì 7 luglio.
L’opera narra la storia di un’esistenza spensierata di alcuni giovani artisti bohémien nella Parigi del 1830, dal cui inizio si snodano diversi episodi. Partiamo dalle scene realizzate dallo scenografo Carmine Maringola, ambientazione dove si svolge l’intera opera pucciniana: un appartamentino abitato da un pittore e un poeta squattrinato, con l’affaccio sui tetti di Parigi. La sensazione che trasmette la fotografia scenografica ci riporta allo stile pittorico di Toulouse – Lautrec. Poi c’è la piazza con il Bar, tipico ritrovo bohémiens. La storia: Parigi. In una misera soffitta, quattro giovani artisti conducono “una vita gaia e terribile”: la “bohéme”. Siamo nel 1830 circa, e i soldi mancano quasi sempre, spesso si digiuna, ma la gioventù e la spensieratezza aiutano a superare molti ostacoli.
Nell’opera si dipanano le storie d’amore fra Marcello (Andrzej Filonczyk) e Musetta (Laura Ulloa), e fra Rodolfo (Vittorio Grigolo ) e Mimi (Selene Zanetti), concludendosi con la morte di quest’ultima. Un amore e un dramma, Una storia inizialmente briosa e allegra condotta da un gruppo di scalmanati. L’intera opera è stata magistralmente interpretata da: Andrzej Filonczyk, Laura Ulloa, Vittorio Grigolo, Selene Zanetti, Pietro Di Bianco, nel ruolo di Schaunard, Alessio Cacciamani che ha interpretato Colline, Matteo Peirone Benoît/Alcindoro, Andrea Calce Parpignol, Antonio Mezzasalma Venditore, Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo con la partecipazione del Coro di Voci Bianche del medesimo Teatro. L’opera è stata diretta da Francesco Lanzillotta. La regia è stata affidata a Emma Dante.
L’insieme dell’intero spettacolo, che ha ottenuto un notevole successo, potremmo definirlo un progetto artistico molto ben amalgamato, curandone i minimi dettagli, sia registici sia coreografici, una piazza piena di gente, tanta da renderla reale; uomini, donne bambini giocosi, gelosie, risate e allegria hanno composto il Secondo quadro. E poi le voci straordinarie di Marcello, Musetta, Rodolfo e Mimì, hanno riempito gli animi di giocoso piacere. Applausi prolungati sia nel finale che durante la rappresentazione. A Napoli, al Teatro San Carlo, si è assistiti a un’altra perla di opera lirica.