Prosegue il Napoli Teatro Festival Italia, stavolta con W. Shakespeare e la Bisbetica Domata nella rilettura del regista Andrej Konchalovskij che dalla Padova di fine ‘500 della versione originale si trasferisce nell’Italia degli anni venti con atmosfere vagamente felliniane e i costumi chic di Zaira de Vincentiis. Le quinte sono visibili ai due lati del palco e i cambi degli attori avvengono in scena mentre gli altri continuano a recitare, così pure i cambi di scena stessi sono parte della mise en scene e creano un movimento notevole. Konchalovskij per questa sua prima regia italiana, nei mesi di gennaio e febbraio era stato a Napoli e Genova per selezionare attori che avessero energia contagiosa e naif, con capacità di caratteristi e le scelte sono state molto azzeccate dato che anche nei ruoli minori i giovani attori si sono distinti per brio e bravura. Rispettati in pieno i ruoli shakespeariani con personaggi assurdi e con un tocco di follia che rappresenta la combinazione fantastica di volgarità e poesia che è della vita stessa. Il tema sempre attuale delle convenzioni sociali, dei matrimoni combinati per interesse, gli escabotage e i travestimenti per raggirare gli ostacoli, rendono l’opera ancora attuale e atta ad una piacevole riflessione. Sullo sfondo delle proiezioni in movimento che integrano i cambi di scena, vagamente ricordanti le opere di De Chirico, ma non certo scorci di Padova dove è ambientata la storia e quindi risultanti un po’ avulse dal contesto generale.
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