Dal 15 novembre sarà in libreria il libro del regista teatrale Alberto Oliva, 28 anni e quindici spettacoli teatrali al suo attivo. L’odore del legno e la fatica dei passi (ATì Editore) con introduzione di Giorgio Galli, attraverso la biografia del protagonista racconta l’Italia di oggi e l’insostenibile leggerezza dell’essere… giovani.
Con sguardo ironico e lucido Oliva racconta il suo percorso: lo spaccato della vita di un “non bamboccione”, di un cervello che ha deciso di restare, per smentire tutti i luoghi comuni sui giovani di oggi.
Le fortune e le sventure, i compagni di viaggio, i buoni consiglieri e i cattivi maestri sono i protagonisti di un racconto che esprime lo spirito del nostro tempo. Un percorso di formazione che con passo leggero attraversa le aule universitarie, i corridoi dei teatri, le sale prova, gli studi medici e perfino la sala di aspetto di uno stralunato Vittorio Sgarbi, protagonista involontario di uno degli episodi più divertenti del libro.
“Mentre mio fratello prosegue la gloriosa tradizione di famiglia laureandosi in ingegneria meccanica, mentre il mio compagno di banco al liceo dopo un master in economia lavora a Wall Street, mentre un altro studia cinese per cavalcare i mercati emergenti, io non solo resto in Italia, ma scelgo anche di fare teatro! E nemmeno come attore, faccio il regista…”
Questo libro non è un romanzo, non è un saggio, non è un manuale: è la testimonianza di un giovane di 28 anni, che a questa professione si è appena affacciato. Nel dipanarsi di aneddoti, incontri, esperienze e letture, si sviluppa una riflessione sull’Italia, sulle opportunità che offre – e che non offre – ai giovani, le risorse che possiede e le occasioni che si possono trovare con tenacia e un pizzico di intuito. Un’analisi appassionata e crudele sul presente di chi vorrebbe fare arte nel Paese più bello del mondo.
Lo storico Giorgio Galli, che firma l’introduzione, ci fornisce un interessante livello di lettura. Galli vede in Oliva un rappresentante di quella “minoranza intensa”, secondo la definizione di Weber, di trentenni che hanno una vocazione e si impegnano per trasformare la passione in capacità professionale.
Questo libro ci fa ritenere possibile che sia questa generazione, una “minoranza intensa”, che si sente viziata perché non scende in piazza per la rivoluzione, tuttavia che vuole cambiare un’Italia depressa, ma della quale si sente parte e che capisce il 1943 con la sensibilità di oggi, la generazione in grado di chiudere un ciclo storico, per aprirne uno nuovo. GIORGIO GALLI
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BREVE BIOGRAFIA ALBERTO OLIVA
Nato a Milano nel 1984, Alberto Oliva è laureato in Scienze dei Beni Culturali all’Università Statale di Milano e si è diplomato in regia alla Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi. Ha curato numerose regie teatrali rivolgendo la sua attenzione sia alla drammaturgia contemporanea, sia a una rilettura in chiave contemporanea dei classici (Premio Sipario/Associazione Nazionale Critici di Teatro 2012 per il Ventaglio di Goldoni). Nel 2012 riceve il prestigioso “Premio Internazionale Luigi Pirandello” come miglior regista emergente.
In questa stagione teatrale 2013/14 gli spettacoli di Alberto Oliva sono ospitati in quattro fra i maggiori teatri milanesi: Teatro Out/Off, Teatro Litta, Teatro Libero e Teatro Oscar.