E’ morto ieri, 22 gennaio 2014, il regista e sceneggiatore Carlo Mazzacurati. Malato da tempo, era stato ricoverato in ospedale a Monselice, in provincia di Padova dove si è spento qualche ora fa.
Animatore del cineclub padovano “Cinema Uno” assieme a Piero Tortolina, si trasferì a Bologna negli anni settanta e fu fra i primi studenti del corso di laurea DAMS. Nel 1979 autoprodusse un film in 16mm, “Vagabondi”, pellicola che cinque anni dopo vinse il premio di distribuzione offerto dalla Gaumont al festival milanese Filmmaker.
Successivamente si trasferì a Roma, qui fu autore dei testi di alcune trasmissioni tv e scrisse insieme con Franco Bernini la sceneggiatura di “Notte italiana” che divenne un film da lui diretto nel 1987.
Ciò per cui il regista è maggiormente conosciuto è il suo racconto sul Nordest, fatto in numerosi film molto apprezzati da pubblico e critica per la sua visione del mondo eternamente divisa tra dramma e commedia. Carlo Mazzacurati aveva un modo di entrare nel cuore e nella vita della gente, ribaltando semplici stereotipi e creando sempre nuovi schemi senza abusarne mai.
Un duro e accurato lavoro nel cinema leggero e impegnato, una grande opera che nel 1994 gli ha fatto ricevere anche il prestigioso Leone d’Argento alla Mostra di Venezia grazie a “Il toro” con Diego Abatantuono.
Amico di Gabriele Salvatores, il regista collaborò con lui alla scrittura di “Marrakech Express”. Con il suo primo film “Notte Italiana”, vinse poi il Nastro D’Argento e il Ciak d’oro.
Altre sue opere importanti e da ricordare per il successo avuto grazie al pubblico e alla critica sono: “Il prete bello” (con cui vinse il Primo Premio al Festival Annency), “Vesna va veloce”, “La lingua del santo”, “La giusta distanza”, e “La Passione”.
Lo scorso novembre aveva ricevuto il Gran Premio Torino per la carriera.
Il prossimo 24 aprile 2014 invece, nonostante il vuoto incolmabile e il peso della sua assenza, la 01 Distribution porterà nelle sale la sua ultima fatica: “La sedia della felicità”, una caccia al tesoro stralunata in cui potremo ammirare l’ultima opera di un genio dei nostri tempi, che ha vissuto fino agli ultimi istanti dietro la sua cinepresa.
Mesi fa Carlo Mazzacurati aveva commentato così il suo ultimo lavoro: «In tutte le mie pellicole c’è sempre stata la tristezza oltre che l’ironia. “La sedia della felicità” invece è il più comico che abbia mai fatto. Per una volta nella vita ho desiderato fare un film che mi piacesse anche da spettatore.»