In occasione dei festeggiamenti per i 791 anni dalla fondazione della Federico II di Napoli, oggi, 4 giugno 2015, Lorenzo Jovanotti ha incontrato gli studenti nell’aula Coviello del dipartimento di Giurisprudenza.
Un dibattito aperto a pubblico e stampa durato quasi tre ore in cui il cantautore ha risposto a tantissime domande lasciandosi trasportare da quello che lui stesso ha definito “il flusso”.
La conferenza è iniziata con un’interessante definizione di alcuni vocaboli, primo su tutti “creatività”:
«Non mi piace molto la parola creatività – sottolinea Lorenzo – Credo sia molto abusata e la guardo con sospetto. A “creatività” preferisco “invenzione”. Mi piace l’idea che l’universo sia già stato creato. L’alfabeto esiste: noi però possiamo comporre con quelle lettere un altro universo. Possiamo mettere insieme due cose per crearne una terza che prima non c’era.»
Ancora, il discorso è continuato con “contaminazione”: «Non amo molto nemmeno questa parola – esordisce Jovanotti scherzando – mi fa pensare a una malattia. A parte questo, la mia vita è una contaminazione, non ho imparato a mischiare le cose: ci sono nato.»
Il cantautore ha così raccontato a studenti e stampa dei suoi inizi, quando faceva il disk jockey e non gli interessava fare musica ma solo creare sequenze di suoni prendendone di già esistenti.
«C’è una domanda vecchia come il mondo – continua Jovanotti – Chi è l’autore? Chi fa le cose o chi le riconosce?»
Quando gli chiedono cosa pensi di “futuro” e “memoria”, Lorenzo spiega che ama stare nel mezzo tra le due, senza ignorarle. «Banalmente – afferma il cantautore – nel futuro c’è il passato e viceversa. Io cerco di trovare degli spazi di innamoramento nel presente.»
Cherubini sottolinea anche il cambiamento del ruolo del cantautore coi social network: «Anni fa il cantante informava attraverso le sue canzoni, adesso questo quasi non serve più. Ciò che può fare adesso però è emozionare informando.»
Doverosa e attesa la domanda sul ritorno allo Stadio San Paolo che riapre dopo anni e che nel 1994 vide in concerto Jovanotti insieme con Pino Daniele ed Eros Ramazzotti: «Sono stato felicissimo di sapere che era possibile suonare di nuovo al San Paolo – afferma Lorenzo – D’altronde però Napoli non è solo una città, bensì una capitale d’Europa. Tornando al tour con Pino ed Eros invece, la ricordo come una benedizione laica. Quei concerti iniziarono per ammortizzare i costi del tour di Pino, ma poi mi hanno permesso di diventare suo amico sia nella musica che nella vita.»
Jovanotti anticipa che sta pensando a un modo per ricordarlo il prossimo 26 luglio 2015 al San Paolo: «Sarà una cosa scontata, ma non posso non farla.»
Circa il suo tour invece Lorenzo dichiara di aver fatto una grande ricerca creativa: «Stiamo lavorando tantissimo su invenzioni visive, anche se quello che conterà al mio concerto, sarà il mio concerto.»