“John e Marilyn. La fragilità degli dei” di Giovanni Menicocci la recensione
Ci sono storie d’amore, soprattutto se i protagonisti sono personaggi celebri, che tutti conoscono; tra queste, senza dubbio, c’è quella tra John Kennedy e Marilyn Monroe.
Giovanni Menicocci nel suo “John e Marilyn. La fragilità degli dei” (edito daBooksRoad) racconta questi due miti. Rifletto sul titolo e lo trovo talmente adatto da non potere pensare ad altro.
Gli dei sono venerati, idolatrati, tutti vorrebbero stare con loro, ma nel loro intimo son terribilmente fragili. Così sono John e Marylin due anime, forse, destinate ad incontrarsi e a viversi.
Lui ha fatto il soldato e di fronte alle situazioni difficili in cui spesso si è trovato ha preso decisioni d’istinto, d’azzardo; lei, fa lo stesso, nella sua carriera, pensa tanto ad ogni mossa da fare, ad ogni scelta per promuovere la sua immagine, ma, molto spesso, è l’istinto a farla guidarla.
Il racconto di “John e Marilyn. La fragilità degli dei” comincia con John F. Kennedy che è stato appena eletto presidente degli Stati Uniti.
Giovane e ambizioso, vuole dare una svolta alla politica della nazione: si avvicina al popolo, lotta per i diritti dei neri e si batte per il disarmo nucleare.
Ma proprio per la sua carica innovativa è un personaggio pericoloso, e molti non cercano che una scusa per affossarlo.
Kennedy lo sa, ma ogni cautela viene meno quando la sua vita è sconvolta dall’incontro con la più conturbante attrice di Hollywood: Marilyn Monroe.
Una relazione iniziata quasi per gioco si trasforma presto in una storia seria e passionale, che né gli intrighi politici né le lotte di potere riescono ad arginare. Tuttavia, presto lo scandaloso segreto viene a galla;
John e Marilyn dovranno lottare per ciò cui tengono davvero, mentre il mito del presidente e dell’attrice si avvia a diventare leggenda.
Cosa di nuovo ci sia in “John e Marilyn. La fragilità degli dei” di Menicocci è difficile dirlo, perchè di questa storia hanno parlato tutti, ma già la scelta dei personaggi comprimari è interessante per animare quel mondo duocentrico che poi proprio così non era.
Si sa infatti, che entrambi i nostri protagonisti dovevano rendere conto l’uno al partito, l’altra agli Studios ed anche se sembravano indipendenti, potenti, arrivati, in realtà devono sacrificare il loro amore a ragioni più importanti.
Lei sembra lontana dalla immagine di diva poco furba e manipolabile, anzi è lei che conduce le redini della sua esistenza; ed anche il Presidente appare come un uomo tutto di un pezzo.
Realtà, mito, ricerca? Certamente qualcosa di interessante da leggere.
Come detto, oltre al presidente John Fitzgerald Kennedy e a Marilyn Monroe nel libro ci sono Zegler, nemico di Kennedy ed esponente del partito Repubblicano, Jacqueline Kennedy, moglie di John Kennedy, Peter Delafow, amico storico del Presidente e suo collaboratore.
Robert Kennedy, fratello di John Kennedy e Ministro della Giustizia. Emma, l’agente di Marilyn Monroe, Stanley il padre di Marilyn; tutti rendono la vita un costante teatro in cui ognuno sa quale mossa fare e quale far fare agli altri.
I protagonisti di “John e Marilyn. La fragilità degli dei” fanno tenerezza, a volte anche rabbia, ad ogni pagina la storia si arricchisce di momenti, tensioni, situazioni e il lettore si lascia cullare dall’andamento della storia.
Molto bella la resa della festa del compleanno di Kennrey, circostanza arcinota, ma qui dipinta con una pennellata sapiente.