James Senese, 73 anni compiuti, festeggia 50 anni di carriera e presenta al pubblico “Aspettanno ‘o tiempo”, il nuovo doppio album antologico e dal vivo. Il disco di James Senese Napoli Centrale è stato presentato al Pan (Palazzo delle Arti Napoli) in compagnia del giornalista Federico Vacalebre, che ha accompagnato Senese nel racconto di aneddoti e incontri importanti della sua carriera. Presenti all’incontro anche alcuni amici musicisti come Enzo Avitabile, Enzo Gragnaniello, Gigi De Rienzo, quest’ultimo in qualità di musicista ma anche di produttore del nuovo lavoro discografico.
Descrivere in poche battute James Senese, uno dei più grandi musicisti degli ultimi 50 anni, potrebbe sembrare alquanto riduttivo. A parlare è sicuramente la sua musica. “Aspettanno ‘o tiempo” rappresenta per l’artista il primo disco live e celebrativo, e contiene alcuni dei suoi grandi successi oltre due inediti come lo strumentale “Route 66” e “‘LL’AMERICA” – quest’ultimo scritto da Edoardo Bennato per James – e una rilettura di “Manha de Carnaval” di Astrud Gilberto e Herb Otha, qui intitolata “Dint’ ‘o core”.
Questo disco è un percorso musicale che parte dagli inizia della sua carriera, passando per gli Showmen, i Napoli Centrale alle collaborazioni con l’amico indimenticabile Pino Daniele.
«Tutto quello che ho realizzato in 50 anni di carriera – afferma James Senese – l’ho fatto con il cuore. Siamo stati i primi a scoprire quella parte di Napoli con le sue debolezze. Abbiamo cercato in tutti i modi di trasferire il nostro sentimento in musica. Un sentimento di verità dove tutti dovrebbero in realtà guardarsi allo specchio, ma questo non succede quasi mai. Cercherò fino alla fine dei miei giorni di andare avanti e di far capire agli altri che questa musica, questo modo di essere è un modo sentimentale, un modo felice di vedere la vita per come dovrebbe essere. Da un lato c’è il bene e dall’altro il male, io cerco di unire queste due estremità. Selezionare i brani live presenti in questo disco, dopo aver realizzato 23 album nella mia carriera, non è stata cosa facile. Devo un ringraziamento ai musicisti che da più di 50 anni mi seguono, che hanno diviso con me questo mio modo di essere. A livello estetico James sembra un leone, dall’aspetto animalesco, perché Dio mi ha dato questa figura, però in fondo dentro di me c’è anche il bello.
Con Pino ho trovato una parte di me stesso, ho scoperto il sassofono, perché prima non riuscivo ancora a capire dove andare. Questo mi ha portato a cantare quello che lui proponeva, ma senza metterci a tavolino. Da lì ho scoperto che avevo un sentimento particolare, solo così potevo farmi conoscere, non con la mia voce ma con quella del sassofono».
A suonare nel disco la band dei Napoli Centrale, la stessa che insieme a Senese rese capolavoro un disco come “Nero a metà” di Pino Daniele: Ernesto Vitolo alle tastiere, Gigi De Rienzo al basso, Agostino Marangolo alla batteria. «James per me è un amico – racconta Gigi De Rienzo – un musicista, un maestro. Ricordo ancora quando a 13 anni andai da solo ad un concerto degli Showman a Piscinola. Dal momento in cui abbiamo iniziato a collaborare insieme c’è stata da subito una grande sintonia. Per quando riguarda l’album, di cui ho curato la produzione, forse la cosa più difficile è stata quella di scegliere i pezzi. James è un musicista non di genere. La sua musica è immensa, si spazia da un genere all’altro. Dentro c’è la ritmica, l’amore per certe armonie, c’è la canzone americana, napoletana, c’è la musica di improvvisazione, c’è la disciplina, ci sono i testi, gli assoli. Cercare di dare una tavolozza attendibile di quello che è James Senese, tutto quello che lui rappresenta, è davvero complicato. Sono rimasti fuori dal disco tantissimi altri pezzi, meravigliosi. Il disco è bello comunque, con tantissimi colori da cui si riesce a capire che vastità c’è dentro questo artista».
Nel disco troviamo il brano “Chi tene ‘mare” di Pino Daniele. Un brano molto caro a James, una scelta molto difficile per il musicista napoletano, che in maniera molto umile, pur essendo lui un grande amico di Pino, più volte si è chiesto se fosse giusto proporlo o meno.
«Sono sempre stato molto educato – continua James Senese – nel gestire la musica di Pino. Quando Pino se ne è andato, tutti hanno fatto quello che non dovevano fare, tutti lo conoscevano, ma la realtà dei fatti è che in pochi lo conoscevano veramente. La scelta di fare solo un brano di Pino è stata molto dura, perché è un ricordo così grande di un amico, un fratello che è stato per noi, era per me molto difficile proporre un brano e farlo recepire, non dico allo stesso modo, ma che si avvicinasse in qualche modo all’originale. Credo comunque di esserci riuscito. Ho dovuto lavorare molto. L’unica salvezza mia è che ero quello che suonava questa canzone con lui. In questa nuova versione ho dovuto soltanto sostituire il canto».
“Chi tene ‘o mar” sarà anche l’omaggio che Senese proporrà insieme ad Enzo Gragnaniello, il prossimo giugno allo Stadio San Paolo, in occasione del grande evento “Pino è”, il più grande tributo live della musica italiana. Un’occasione unica e irripetibile per omaggiare la musica di Pino Daniele nel luogo simbolo della sua città, insieme ad alcuni tra i più grandi artisti del panorama musicale, ma soprattutto agli amici del cantautore napoletano.
«Per me – dichiara Enzo Gragnaniello – è stata sempre una gioia collaborare con James. Tutte le volte che ho lavorato con lui ho provato una grande emozione, questo perché in lui c’è un’anima che trascende e mi arriva. Anche io in tutto quello che faccio cerco di trascendere tutto quello che è visibile e raccontare l’indescrivibile, qualcosa che si può fare solo con la musica. Mi sono sempre trovato bene con lui. Per raccontare James basta una nota. Il suo è un suono che quando arriva all’anima, quest’ultima lo sa che cos’è lui, e questa è una grande vittoria. A James auguro tutto il bene possibile. Lui mi ricorda la mia infanzia, di quando lavoravo al bar River del porto, un locale per gli americani. Un giorno un gruppo di marines, vennero a chiamarmi sotto casa e mia madre gli lanciò un vaso di fiori dal balcone, sgridandomi perché sosteneva che i suoi vicini di casa potessero insinuare che lei fosse una donna di facili costumi. In quel periodo ascoltavo molto la musica che proponeva il River, James Brown, Eliys Presley, anche se a me piaceva la black music, perché mi dava qualcosa in più. Quindi quando vedo James, mi viene in mente James Brown e quel periodo della mia vita. Sono felice di essere qui in occasione dei 50 anni di carriera di James. Sento di ringraziarlo, perché ha insegnato molte cose. Tra di noi c’è sempre stato un bel feeling, qualcosa che ci ha unito spiritualmente. Per me resterà sempre un grandissimo musicista».
Tra gli amici presenti in sala per celebrare la musica di Senese, anche Enzo Avitabile, suo grande amico, con il quale ha collaborato più volte nel corso della sua carriera. Avitabile con i Bottari, James Senese con Napoli Centrale e Luchè saranno insieme sullo stesso palco, quello dell’Arena Flegrea di Napoli, in concerto gratuito l’11 giugno.
«Questo è un momento importante per me – confessa Enzo Avitabile – molto emozionante. Oltre a questo disco meraviglioso, noi oggi festeggiamo la carriera di James. A dire il vero, tutti i giorni abbiamo festeggiato la sua carriera, nel senso che l’abbiamo vissuta intensamente. James ha dieci anni più di me, quindi quando ero piccolo ero un po’ la mascotte degli Showmen. Cercavo di seguirli, andavo nei vari locali dove si esibivano dal vivo, e nel tempo è rimasto questo rapporto straordinario. Mi sono ritrovato un amico per fratello, che è una cosa straordinaria. James non mi ha mai abbandonato. Anche nei momenti più dolorosi della vita, lui era al mio fianco. Abbiamo diviso tante parole, risate, lacrime e ancora oggi dividiamo tanti momenti. Questo è un giorno speciale. È una grande festa per Napoli e per la nostra musica. Lunga vita a James Senese e che Dio lo benedica!».
L’album disponibile in versione CD o LP si compone di 18 brani. Nel disco 1 troviamo: ‘Ngazzate Nire Hey James, Mille Poesie, Ll’America (Scritto Da Edoardo Bennato), Sott’E Lenzole Aro’ Vaje, Route 66 (Inedito Strumentale), Chi Tene ‘O Mare, Acquaiuo’, Alhambra. Nel disco 2: Campagna, Dint’ ‘O Core (Cover In Napoletano Di Manha De Carnaval), È Na Bella Jurnata, Love Supreme, Viecchie, Mugliere, Muorte e Criature, ‘O Sanghe, ‘O Nonno Mio, Simme Jute e Simme Venute.