Da ormai qualche tempo nel panorama musicale italiano si fanno strada degli autori e degli artisti dalla originalità molto interessante. Un po’ figli del cantautorato, un po’ seguaci delle nuove tendenze musicali e sociali, questo piccolo esercito ben presto diventerà protagonista assoluto della scena musicale nostrana, scalzando parte degli interpreti del bel canto all’italiana che un po’ iniziano ad essere ripetitivi, nelle sonorità, così come nei testi e nella scelta dei temi. Uno dei cavalieri che siedono a questa tavola rotonda della nuova musica è sicuramente Jacopo Ratini, già sul palco dell’Ariston nel 2010 nella categoria Nuove Proposte con il brano “Su questa panchina”. Di recente è uscito il nuovo album “Disturbi di personalità”.
Il primo disco è un giusto mix tra ironia e riflessione, cosa dobbiamo aspettarci dal secondo lavoro musicale “Disturbi di personalità” in arrivo il 25 maggio?
«La stessa dose di ironia e riflessione. Anzi, forse, una dose leggermente rincarata…»
Un mood musicale estremamente pop unito ad un sempre attento uso delle parole, mai banale e molto preciso alle sfumature che ogni singola parola può dare ad una frase; come nascono i tuoi pezzi, si inizia da un testo scritto che viene musicato o il processo creativo è unico?
«In linea di massima ho due modalità compositive. Posso cominciare da una frase, una parola, un concetto, presi da un film, un libro, un articolo di giornale o semplicemente dalla realtà quotidiana, che poi viene o vengono messi solo successivamente in musica.
Oppure parto da una melodia, un jingle, una musica e comincio a ricamarci sopra delle parole.»
Hai pubblicato nel 2012 una raccolta di poesie e racconti dal titolo, per altro geniale, “Se rinasco voglio essere Yoko Ono”, cosa differenzia quello che puoi dire in musica e quello che invece si deve raccontare con una differente forma espressiva come una poesia?
«La metrica: nelle mie poesie e nei miei racconti è quasi sempre libera; la musica, invece, costringe a sintetizzare un concetto in una determinata lunghezza o battuta, con un tempo ben preciso.»
Sei uno che sa scherzare su di sé, hai, per esempio, scelto una forma di promozione singolare sul tuo canale You Tube per il nuovo album, mi riferisco al video “Jacopo Ratini – Disturbi di Personalità (Anti-Promo Album)”,che invito tutti per altro a vedere perché divertentissimo, com’è nata quell’idea?
«È nata proprio dalla mia capacità di ironizzare su tutto ciò che mi circonda e molto spesso anche su me stesso. Il concetto che volevo e voglio far passare con quel video è che è essenziale prendersi meno sul serio, soprattutto in un periodo difficile e intricato come questo. Specialmente in ambito musicale, dove spesso c’è troppo egocentrismo e troppa autoreferenzialità. Sorridere un po’ di più e sdrammatizzare le cose, ogni tanto, fa bene all’animo e arriva al pubblico.»
Ci racconti quali progetti per quest’estate, immaginiamo, di promozione?
«Suonare, suonare, suonare e diffondere il più possibile le undici canzoni del nuovo disco “Disturbi di Personalità”… L’imperativo unico e categorico!!!»