Jack Savoretti, prima volta al Sud per un’unica data del suo Written in scars Italian Tour 2015, presenta la sua musica nell’ambito della rassegna “Buio al Marte”, tenutasi alla mediateca Marte di Cava de’ Tirreni (SA
Jack, cantautore italo britannico, ha iniziato a suonare a sedici anni, quando ha voluto accompagnare in musica le poesie che scriveva, e chissà se una di queste poesie non è stata ripresa in Written in Scars, il suo quarto album uscito in Italia a febbraio scorso.
I suoi brani sono stati usati per alcune serie tv, come Vampire diaries, Greek, Grey’s anatomy, e, soprattutto, in Sons of Anarchy, con la canzone scritta a 18 anni, Soldier’s eyes, diventata in 24 ore numero 1 nella chart americana, dopo l’andata in onda della seconda puntata della quinta stagione del telefilm nel 2012.
Vestito con pantalone blu e camicia di jeans, Jack Savoretti è salito sul palco del Marte dopo le 21.30, quando ancora il pubblico stava prendendo posto, iniziando un concerto di un’ora e passa di questa sua penultima tappa italiana, domani, 28 aprile ritornerà a Roma.
Seduto su di uno sgabello, alternandosi con chitarra acustica ed elettrica durante lo show, apre il live con la stupenda Written in scars, iniziando un meraviglioso live intimistico, di grande spessore musicale e dalla voglia di raccontare la sua sensibilità individuale, tra lo scherzare e ridere con il pubblico e il presentare testi di ottima fattura cantautoriale.
Back to me, Fight till the end, Breaking the rules, Broken glass, canzoni che mettono in risalto i molti aspetti del grande Jack poeta, compositore, chitarrista, e cantante dalla grande voce “ruvida, appassionata e struggente”.
Di Sweet Hurt, dice, “è la nostra canzone dell’estate che ci portiamo sempre in giro”, e, presenta i suoi musicisti, i The Dirty Romantics, la band che lo accompagna da qualche anno durante i live, Pedro Vita Vieira De Souza, alla chitarra elettrica, Jesper Lind Mortensen, alla batteria e percussioni, Jean Berthon, al basso elettrico e Henry William Bower-Broadbent, alle tastiere.
Un susseguirsi di bellissime canzoni, come Vagabond, che, dice Jack, parla della “vita on-the-road, sul bello, il brutto e l’orrendo di essere sempre in giro.”
Arriva Home, secondo singolo estratto da Written in scars, ancora oggi in rotazione nelle radio, il cui video è stato interamente girato allo stadio Luigi Ferraris di Genova (Stadio Marassi) durante una partita del GENOA CFC, che fortunatamente al 91° minuto vinse. Jack è un tifoso del Genova, infatti, con il padre già dall’età di cinque anni andava al Marassi a seguire le partite.
“Una cosa che non capisco, rivolgendosi al pubblico, per me va bene che filmate, fatelo quanto volete, non so quanto avete pagato il biglietto per vedere lo spettacolo solo attraverso il piccolo schermo del vostro cellulare. Video che non guarderete mai più, forse, domani in ufficio, per due secondi, per dire ai vostri colleghi, guarda dove sono stato ieri. L’high definition, hd, è qui sul palco”. “Comunque – continua Jack – la canzone che sto presentare si chiama Tie me down, e non parla di 50 sfumature di grigio, come un giornalista italiano mi aveva chiesto…”
Con The other side of love, Jack lascia le sue amate chitarre, per accompagnare la musica con un tamburello a mezza luna bianco. Terzo singolo estratto da Written in scars, che parla delle varie sfaccettature che l’amore può avere, “l’altro alto dell’amore” appunto, che può essere quello che fa male, l’amore violento, o dell’amore omosessuale, di quelli che non riescono liberamente a mostrare i propri sentimenti verso le persone del proprio sesso. “Anche se in questa canzone – racconta Jack Savoretti – l’amore è trattato dal punto di vista sessuale, ma può riferirsi anche a tutta un’altra serie di pregiudizi, come quelli legati alla razza, a motivi religiosi, a differenze culturali. Pregiudizi che, inspiegabilmente, sono ancora presenti ai giorni nostri“. Canzone accompagnata da un bellissimo video in cui appare Rafe Spall, attore britannico, suo grande amico.
Con Not Worthy, Jack invita il pubblico ad alzarsi, poiché “questa è una canzone per vecchi amici”.
Conclude il live con Knock Knock, che Jack considera la sua canzone d’esordio.
Tra uno spazio angusto e qualche problemino tecnico, non influente, si è concluso lo spettacolo, non prima di essere richiamato dal pubblico per il bis finale, e, con piano e voce canta Changes, forse la canzone che lo ha sdoganato in Italia, ma non grazie al film “Universitari” di Federico Moccia, che credo nessuno abbia visto, inserita nella colonna sonora del film.
“L’Italia – racconta Jack – è un Paese a cui associo tantissimo alla mia gioventù, all’infanzia, all’estate, alla felicità, quindi, l’Italia è diventata quasi come la mia amante, perché vengo a lavorare qui troppo spesso, mi dicono anche di andare in altri Paesi, ma io continuo a dire, però ci sono delle date in Italia. Andiamo in Italia. Quindi, questa la dedico all’Italia”, e attacca con, chitarra e voce, Ancora Tu, grande successo di Lucio Battisti.
Si conclude così la meravigliosa, straordinaria e sorprendente performance live di Jack Savoretti, augurandoci che, per il suo prossimo tour, non si dimentichi del Sud, troppe volte bistrattato e snobbato.