È uscito il video del brano Una manciata di parole del cantautore Ivan Francesco Ballerini, una romantica canzone d’amore, una lettera di un marinaio alla sua amata. Il video, girato da Paolo Tocco, su una spiaggia abruzzese, ha per protagonista un marinaio immerso nei suoi pensieri, nella sua solitudine, che scrive alla sua donna una manciata di parole per dichiararle il suo amore. Il brano è impreziosito dalla voce ammaliante, dai colori d’Oriente, di Lisa Buralli. Una manciata di parole apre il terzo album di Ivan Francesco Ballerini, dal titolo “Racconti di mare. La via delle spezie”. Un disco di dodici canzoni pop d’autore, che il cantautore toscano ha concepito navigando sulle onde delle sua immaginazione, traendo ispirazione dai racconti di mare dello scrittore Joseph Conrad e attingendo dalla vita dei due navigatori portoghesi Vasco Da Gama e Pêro da Covilhã. Hanno partecipato al progetto: Alberto Checcacci (chitarra acustica, chitarra elettrica, basso elettrico), Giancarlo Capo (chitarra classica, chitarra acustica, basso elettrico), Alessandro Golini (viola e violino), Stefano Indino (fisarmonica), Marco Lazzeri (pianoforte e organo Hammond), Silvio Trotta (chitarra battente e mandolino), Alessandro Melani e Luca Trolli (batteria), Lisa Buralli (voce solista e cori),Nedo Baglioni (foto e video), Eleonora Ballerini (foto).
L’album “Racconti di mare. La via delle spezie” è uno scrigno di canzoni , di storie di mare ispirate alle imprese di grandi navigatori e ai racconti dello scrittore Joseph Conrad. Quanto ti ha coinvolto emotivamente questo album?
«È stato un lavoro che mi ha coinvolto tantissimo, da tutti i punti di vista. Da un punto di vista umano e psicologico, un disco che ha necessitato tanto tempo, tanti studi e tanta fatica. Soltanto per scrivere il testo del brano Pêro da Covilhã mi ci sono voluti tre lunghi mesi. La storia di questo marinaio portoghese è infatti poco nota, non sono molte le fonti che parlano delle gesta di questo misteriosissimo personaggio. Poi è stato davvero un lavoro incredibile far collaborare 10 musicisti all’unisono, senza che vi fossero intoppi. Un album di cui abbiamo realizzato 4 video, tutti veramente molto, molto belli, 3 dei quali firmati dal regista e fotografo Nedo Baglioni».
Il singolo che ha accompagnato l’uscita del disco, Al bar del porto, parla dell’incontro con un marinaio in pensione, un uomo misterioso che non ama rispondere alle domande. È anche la storia di un’amicizia?
«No, è stata soltanto la mia fantasia a partorire questo personaggio “immaginario”. È un brano a cui sono particolarmente legato, in quanto parla di un marinaio, che giunto al termine della sua vita lavorativa, suole frequentare il bar del suo porto, dove incontra giornalmente amici e persone di passaggio a cui racconta aneddoti della sua vita. È una cosa che capita a molti, la pensione è una sorta di nuovo esame che non ci deve trovare impreparati. Il brano è “tinto”, volutamente, di una certa malinconia, che la stupefacente fisarmonica di Stefano Indino e la chitarra classica di Giancarlo Capo, rendono perfettamente chiara. A questo brano devo molto, in quanto è grazie a lui se ho superato brillantemente la prima fase (smart audition) del Tour Music Fest, che mi vedrà a fine novembre finalista nella bellissima Repubblica di San Marino col brano Riflessa nello specchio».
Angoli dimenticati nelle vie del mondo, è stato concepito ripensando ai tuoi viaggi. È un brano intriso di malinconia e poesia! Il testo di questa canzone recita: “scalare in alto la montagna come fa l’esploratore, per vedere gli angoli dimenticati nelle vie del mondo”. Quali sono gli angoli dimenticati?
«Trovare “angoli inesplorati” oggi è veramente molto difficile, se non impossibile. Il nostro pianeta è diventato piccolo, piccolo, e non vi sono più aree inesplorate… per questo tentiamo di esplorare altri pianeti. Tuttavia chi come me è curioso, cerca sempre di scoprire qualcosa di nuovo, che a volte si trova dove meno te lo aspetti. Occorre avere un occhio molto, molto attento e bisogna essere dotati di molta sensibilità. Di questo mio nuovo disco è il brano a cui sono più legato e che più mi rappresenta. La voce della bravissima Lisa Buralli dona un tocco di struggente magia».
Il brano Vasco Da Gama narra le gesta dell’esploratore portoghese che salpò verso le coste dell’Estremo Oriente accedendo alla Via delle spezie. Cosa ti ha affascinato maggiormente di questo grande pioniere della navigazione?
«Senza dubbio il temperamento ed il grande coraggio. Inizialmente la spedizione venne affidata al fratello Paulo, che tuttavia non se la sentì di imbarcarsi in un impresa così tosta. Fu quindi suo fratello Vasco a prendere il comando dei 4 galeoni per dirigersi verso l’india. Si tratta di personaggi dotati di doti fuori dal comune. Sono stati i primi pionieri, i primi scopritori del nostro mondo, i primi a iniziare a pensare il mondo come “villaggio globale”».
Cuore di tenebra trae ispirazione dal romanzo di Joseph Conrad. Cosa ti ha trasmesso questo romanzo?
«Cuore di tenebra viene considerato uno dei più grandi capolavori della letteratura mondiale. È un racconto molto tosto da leggere, la traduzione in italiano rende tutto ancor più farraginoso. Ma la storia narrata è veramente avvincente, come del resto tutti i racconti di Conrad. Ho scritto questo brano nell’agosto del 2020, in piena pandemia. Mi ero portato in vacanza il libro “racconti di mare” di Conrad. È da queste letture che sono nati i brani Tifone e Cuore di tenebra, proprio prendendo spunto da questi capolavori… poi ho viaggiato di fantasia. Il romanzo mi ha trasmesso quanto sia importante viaggiare, che si tratti di viaggio in mare o via terra, nel viaggio v’è sempre il grande piacere della scoperta. Ogni volta si compie un viaggio, questo inevitabilmente ci arricchisce e ci cambia. È l’unico brano “progressive” del disco e devo dire che Alberto Checcacci ha partorito un arrangiamento davvero molto bello».
Tra le braccia del mio amore è una dichiarazione d’amore di un marinaio, che trascorre ore in mare, ogni giorno, lontano da casa. Il brano è arricchito dalla voce di Lisa Buralli.
«Il brano Tra le braccia del mio amore parla di una complicata storia d’amore, che nonostante tutto va avanti e sembra nutrirsi proprio di quelle difficoltà. Un recensore mi ha rivelato di essersi profondamente commosso durante l’ascolto di questo brano e mi ha accostato a Pierangelo Bertoli. Sono cose che riempiono di felicità».
Parteciperai alle finali del Tour Music Fest con il brano Riflessa nello specchio. È un altro passo significativo per la tua carriera artistica. Come stai vivendo questo momento?
«Tra pochi giorni sarò, in compagnia di mia figlia Eleonora, in quel di San marino per disputare le finali nazionali del Tour Music Fest. È una grande opportunità che mi viene offerta, ed io sono veramente grato a coloro che hanno creduto in me. Sto cercando ovviamente di prepararmi al meglio, per non deludere chi in me ha creduto».
Già pensi al tuo quarto album. Puoi darci qualche anticipazione?
«Ho già una ventina di brani scritti che attendono soltanto di essere arrangiati, e ritengo che alcuni siano davvero molto interessanti… ma di questo non voglio ancora parlare».