Il Teatro Nuovo di Napoli ospita Da lontano (chiusa sul rimpianto), un testo scritto e diretto da Lucia Calamaro per e con Isabella Ragonese con la partecipazione di Emilia Verginelli.
Presentato da Infinito Teatro ed Argot Produzioni in collaborazione con Riccione Teatro, l’incontro tra le due artiste ha dato origine ed uno spettacolo toccante ed intimo che si avvale delle scene di Katia Titolo e i costumi di Francesca Di Giuliano.
Quanti di noi hanno assistito ai drammi esistenziali dei propri genitori, sviluppando nel tempo un cocente rimpianto per l’impossibilità di intervenire? Da adulti resta il desiderio di poter aiutare il primo essere umano che abbiamo conosciuto e che si è preso cura di noi : nostra madre.
Una figlia, Isabella Ragonese, diventata ormai adulta e psicoterapeuta cerca di alleviare la sofferenza della propria madre, una donna fragile , impreparata ed incapace di reggere il peso e le responsabilità del proprio ruolo genitoriale. Sebbene siano trascorsi oltre vent’anni ora ha i mezzi e gli strumenti per dare alla madre l’ascolto dovuto ed aiutarla senza che se ne accorga e indirettamente fare un’autoanalisi.
L’azione si svolge in un luogo imprecisato, dominato da un largo e lungo muro bianco in cui si intravede una porta. Sulla scena, un tavolino da campeggio sul quale è incollato un computer e due sedie pieghevoli. Il tutto è illuminato da una debole luce.
Dietro quel muro la figlia sente il rumore fastidioso di un trapano ,poi quello di un martello come se la madre stesse compiendo lavori di ristrutturazione nel suo appartamento. E intanto inizia un dialogo serrato tra madre e figlia con momenti di grande tensione comunicativa nel cercare di stemperare quei dispiaceri e quelle delusioni che i figli avvertono nel genitore più fragile.
Ma ecco che la porta si apre all’improvviso e in scena entra la madre che con la sua voce querula continua ad avere un dialogo surreale con la figlia. I sentimenti e i ricordi che le accomunano si sovrappongono e cercano disperatamente di farsi concreti.
Lo spettacolo diventa riparatore e catartico. I ruoli di madre e figlia vengono rovesciati e in questo ribaltamento di prospettiva si fa strada una sensibilità nuova ed insperata nel rapporto che esclude volutamente la figura paterna.
Chiusa nel suo tailleur azzurro,la figlia si dispera per non aver potuto o saputo ascoltare l’infelicità di sua madre. Le lacrime ormai le rigano il volto. E quando finalmente varca quella porta si rende conto che la madre ha costruito una finestra dalla quale scompaiono tutte le cose brutte e dolorose.
Il testo di Lucia Calamaro è intenso e potente e permette ad Isabella Ragonese di offrire ancora una volta prova delle sue alte capacità attoriali. L’attrice palermitana riesce a costruire un personaggio femminile complesso e raffinato che cattura da subito gli spettatori.
Alla prima napoletana lunghi e meritati applausi.
Si replica oggi, 5 marzo alle ore 18.30