Devo fare una doverosa premessa: sono una “gattara” anzi di più sono uno zerbino per tutti i gatti che entrano in contatto con me anche momentaneamente; faccio questa premessa per fare comprendere il mio interesse verso un comunicato stampa inviato dalla collega Maresa Galli, peraltro autrice della prefazione del libro, “Io confesso – prima vita di un gatto europeo” edito da Europa Edizioni, con tanto di zampa felina in copertina. Quelli che non possiedono un felino non possono capire tutta una serie di cose che invece noi “zerbini di felini” abbiamo ben chiare, ma che forse per quel po’ di pudore che ancora possediamo, non raccontiamo a nessuno; immaginate la mia espressione di fronte a questa frase “Si è raccontato tanto dei gatti, delle loro storie, delle loro caratteristiche. Lo hanno fatto i loro padroni (termine sul quale qualsiasi felino che si rispetti avrebbe molto da ridire)”. Questa frase contiene una verità assoluta: quella che l’umano non è il padrone di quei simpatici pelosi ma è considerato al massimo un socio, ma meglio un sottoposto, uno zerbino appunto.
Ora, per me Maria Rita De Fraia con questo libro in cui ha fatto da scrivana zerbina al suo Indy è un genio perché ha messo su carta quelle che sono le normali stranezze derivanti da una convivenza con un gatto.
Il viaggio comincia presto con l’arrivo o meglio con il ritrovamento di questo cosino nero di quindici giorni appena da parte di uno dei cani di casa, Pimpa, e va avanti nell’arco di tredici anni. Gli incontri con gli animali di casa due cani, una tartaruga ed una gatta sono fenomenali perché proprio come tra le persone anche gli animali provano sentimenti differenti: amicizia, simpatia, antipatia, odio, gelosia.
Indy è il prototipo del gatto che ispira simpatia: grassone, bellissimo e nero come una pantera ma con una macchia bianca sotto la pancia a forma di V che ricorda “V per vendetta”. Grande curiosone si nasconde dietro le tende della finestra e spia la vita di quelli che chiama umani: spia gli avvenimenti delle persone di casa, sempre con buonumore, Stacca la cornetta del telefono, ama fare arrabbiare la signora delle pulizie, nel suo raccontarsi non nasconde di essere un ladro di salsicce e dolci di cui ama lo zucchero a velo.
L’idea di fare parlare Indy è funzionale perché il suo punto di vista di simpatico mattacchione mette di buon umore e al contempo svela la bellezza, il mistero, la fantasia del mondo dei gatti. In un momento si fa accenno alla superstizione degli esseri umani nei confronti dei gatti neri, ma è un attimo perché il resto del mondo lo venera, come facevano gli Egizi che ritenevano i gatti come divinità.
Indy Chiude la sua storia mentre prende il primo sole primaverile guardando fuori i passerotti che frullano nell’aria pensando alla cosa che lo ha spinto a scrivere il libro: “sono i miei fan che lo vogliono!” Zerbine gattare di tutta Napoli uniamoci ed andiamo mercoledì 22 gennaio alle ore 18 al Mondadori Bookstore di piazza Vanvitelli 10/A, per la presentazione del libro con Maria Rita De Fraia ci sarà la giornalista Maresa Galli.