Cantautrice, poeta, compositrice, percussionista, relatrice, attivista e madre di tre bambini, Achinoam Nini in arte Noa, di recente ha pubblicato il suo ultimo lavoro discografico “Letters to Bach” (Believe International) prodotto Quincy Jones. L’album riprende 12 brani musicali del compositore tedesco Johann Sebastian Bach, arricchiti dai testi scritti da Noa in inglese e in ebraico, ispirati a temi che spaziano dalla sfera personale a una più universale. “Letters to Bach” è un omaggio al compositore tedesco, in cui Noa – un’artista unica capace di cambiare ed evolversi in ogni progetto, mantenendo sempre il suo tratto distintivo elegante e raffinato – è riuscita ancora una volta a realizzare e a trasmettere forti emozioni con la sua inconfondibile voce. Il prossimo 23 luglio Noa sarà all’Arena Flegrea in concerto con “Letters to Bach from Napoli”. In attesa di vedere la sua performance dal vivo, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lei.
Letters To Bach è il titolo del tuo ultimo lavoro discografico, come mai ha scelto proprio Bach e in quanto tempo è stato realizzato?
«Bach è il più grande di tutti i compositori e il maestro della polifonia. Adoro il modo in cui ha saputo attraversare stili e argomenti, sempre in perfetta armonia tra di loro. Questo è qualcosa che ci manca oggi nel mondo, l’armonia! Adoro Bach e volevo omaggiarlo. Ci sono voluti circa due anni per realizzare questo lavoro discografico, in cui io ho scritto i testi, Gil Dor ha curato gli arrangiamenti, mentre la produzione esecutiva è stata curata da Quincy Jones. Abbiamo iniziato a proporre le canzoni agli spettacoli dal vivo per perfezionare la nostra tecnica e le nostre performance, e infine, abbiamo registrato tutto nel mio studio di casa in Israele. Gil Dor ha fatto un ottimo lavoro! Poi ci sono voluti mesi prima del rilascio, ma finalmente abbiamo un nuovo bambino, Letters to Bach!:)».
Cosa rappresenta per te quest’ultimo lavoro?
«È il mio modo di protestare contro il “trumpismo” e la distruzione della meritocrazia. In questo mondo in cui “qualsiasi cosa è nulla” e tutte le notizie sono notizie false, sento che dobbiamo connetterci agli ideali più alti e meravigliosi, ai nostri valori, alle cose veramente interessanti e belle! E Bach è uno di loro».
Come vivi la dimensione live e qual è il tuo rapporto con il pubblico?
«Mi piace esibirmi dal vivo, è la cosa che preferisco fare! Amo l’energia e la luce che sono in grado di dare alla gente, amo “pregare nel tempio della musica”, amo la passione, l’emozione la concentrazione, l’intensità e il puro divertimento! Quando sono su un palco è il momento in cui mi sento più felice!».
L’album è stato già presentato dal vivo in Italia. Il 23 luglio sarai anche a Napoli. Cosa ti piace di questa città?
«Napoli è importante per me, è una città unica sotto tutti gli aspetti. Amo la follia e la bellezza, la storia e la cultura, la diversità e il mistero, la tristezza e il calore, amo le persone e le loro storie, amo il legame che sento con la mia cultura … Mi sento vicino agli immigrati, ai marinai, pescatori, sognatori».
Ad aprile ti sei esibita all’Opera di Tel Aviv, con i Solis String Quartet, con un repertorio di canzoni napoletane, i brani del nuovo album e altri successi. Quale sarà invece il repertorio della data di Napoli?
«Sarà molto simile, ma non lo stesso. Il concerto sarà suddiviso in tre parti, in cui presenterò i successi, i brani di Letters ro Bach e, ovviamente, le canzoni napoletane!»
In Israele sei nota anche per essere la più importante sostenitrice culturale del dialogo e della convivenza nel Paese con la tua “voce della pace”. Che significato ha per te tutto questo, soprattutto nel divulgare il messaggio attraverso la musica e portarlo nel mondo?
«Trasmetto il mio messaggio in ogni modo possibile, attraverso la musica ma non solo. Scrivo articoli, blog, post, partecipo alle dimostrazioni, faccio video, faccio quello che posso. Penso che nel mondo in cui viviamo oggi, il silenzio e l’apatia di fronte all’ingiustizia, non sia un’opzione».
L’Italia apprezza molto la tua musica. L’anno scorso hai infatti ricevuto il riconoscimento come Cavaliere della Repubblica italiana e come Commendatore. Cosa hanno significato per te?
«Sono molto orgogliosa e felice di tutti i premi e titoli che mi sono stati conferiti, questa è davvero una cosa molto cara e importante per me».
Nel frattempo stai già pensando ad un nuovo lavoro discografico?
«Non ancora. Al momento sono ancora concentrata su Letters To Bach, che è uscito pochi mesi fa. Ben presto inizierò sicuramente a pensare al futuro».