Giovanni Del Monte, dopo aver frequentato l’Università Popolare dello Spettacolo di Napoli, comincia a lavorare in diverse compagnie teatrali. La sua curiosità artistica lo spinge ad avvicinarsi al teatro di strada. In quel periodo impara ad usare i trampoli, frequenta corsi di acrobazie circensi ed inizia a lavorare con Aldo De Martino, con il quale approfondisce le arti del teatro di figura. Nel 2010 scrive e dirige “L’impresa di Gatto Gastone”. Nel 2012 lavora con Giancarlo Sepe nello spettacolo “Compagnia Totò”. Prende parte al film “E io ti seguo” di Maurizio Fiume, in alcuni episodi de “La squadra” e nella web serie “Melodrama” con la regia di Vittorio Adinolfi. Vince il premio come miglior attore nella web serie “The Special” al Festival di Roma Web Awards. Abbiamo intervistato Giovanni Del Monte che di recente è stato premiato al Social World Film Festival nella sezione Young Factory per il cortometraggio “Giulia”, di cui è il protagonista.
Protagonista del cortometraggio “Giulia”, com’è nata l’idea di partecipare a questo lavoro?
«Sono stato contattato dal regista del cortometraggio Martino Mangiacapra che mi conosce artisticamente da sempre e mi ha proposto di fare questo lavoro insieme, dicendomi di essere la sua “seconda scelta” dopo Tony Servillo (ride n.d.r.). È il nostro primo lavoro insieme con lui e la sua troupe. Da un suo soggetto che ha partecipato ad un bando nella sezione Young Factory, del Social World Film Festival è nata la sceneggiatura del cortometraggio in una sorta di work in progress poiché avevamo solo due giorni prima di consegnare il lavoro».
Di cosa parla il corto?
«È un road movie che attraversa la storia di quest’uomo protagonista del film che felicemente sposato ha una sorta di doppia personalità, poiché gli piace travestirsi da donna, ma questo suo comportamento non porta in crisi il matrimonio poiché anche la moglie è a conoscenza di questo suo comportamento e forse da quando l’ha saputo le cose vanno anche meglio, poiché questo ha arricchito il rapporto di coppia. In realtà ha il suo lato femminile scisso da quello maschile e lo manifesta, lo fa vivere attraverso questi travestimenti.
Siete un gruppo di lavoro nuovo o vi conoscevate già prima?
«È la prima volta che questo gruppo lavora insieme. Da subito si è rivelata una scelta vincente, dato il grande affiatamento che si è venuto a creare nella squadra, composta da tutti giovani professionisti di grande livello. Mi piace ricordare oltre il regista Martino Mangiacapra, il direttore della fotografia Antonio De Rosa, il montatore colorist Ciro Ascione, il montatore Gennaro Silvati, la truccatrice di scena Fiore Francesconi, e per la prima volta in video Filena Nigro».
Il cortometraggio ha vinto la sezione Young Factory del Social World Film Festival e andrà in visione al Festival di Cannes. Cosa ha significato per te ricevere questo riconoscimento?
«Innanzitutto ringrazio l’organizzazione del Social World Film Festival per averci dato la possibilità di di lavorare insieme in un’atmosfera giovane, dinamica e altamente professionale. Mi auguro che questo riconoscimento possa essere il collante che stimoli il gruppo per nuove produzioni future, perché è veramente il premio di tutto il gruppo. Ha vinto il lavoro di squadra».
Quali sono i tuoi progetti futuri?
«Per l’anno nuovo realizzare il mio cortometraggio dal titolo Blackout. Invece in campo teatrale, la messa in scena di un mio nuovo spettacolo, che ho appena finito di scrivere, dedicato alla maschera di Pulcinella».