Tutto pronto per la quinta edizione del Procida Film Festival, in programma dal 21 al 23 giugno. Abbiamo incontrato il direttore artistico Francesco Borgogna.
Il festival è nato dopo un lungo percorso, ci spiega le diverse fasi a questa quinta edizione?
«Il Festival nasce dalla grande passione per il cinema di mio figlio Fabrizio, per anni animatore della vita culturale isolana. In passato il Festival ha richiamato una grande platea internazionale, con eventi quali il decennale del Film Il Postino, con un memorabile concerto del Premio Oscar Luis Bacalov, autore della colonna sonora del film. Oggi, per ricordare Fabrizio, che ci ha lasciati qualche anno fa, rilanciamo il Festival con una formula nuova, legato ai corti e alla documentaristica dedicata al mare, pur mantenendo saldo il carattere che il fondatore ha voluto conferire alla rassegna, con Procida che ha fatto da location a tantissimi film della cinematografia internazionale».
Una doppia dedica per l’edizione di quest’anno “L’uomo e il mare, patto per la vita” è il tema ma tutto resta fortemente legato a Fabrizio Borgogna l’uomo che ha inventato questo festival e che tanto ha fatto per l’isola di Procida, è così?
«Certo, questa rassegna è un modo per tenere costante il ricordo di Fabrizio, che ha legato il suo nome a tante iniziative quali “i ragazzi dei Misteri”, coagulando giovani e artisti intorno ad una delle tradizioni millenarie della nostra isola: la processione dei Misteri».
Location naturale fantastica, il festival si divide in tre categorie Cortometraggi, Documentari, Videoclips, come si può partecipare al Procida film festival?
«Grazie ad Antonio Esposito, direttore artistico della rassegna, è stata realizzata una piattaforma dove proporre le opere in concorso. Il successo di partecipazione ha confermato la validità di questa formula».
Sono state tante le opere pervenute alle selezioni, circa 250, ma tra quelle selezionate molte provengono dalla Spagna, come si spiega questo? forse la grande tradizione cinematografica della penisola iberica si conferma anche in queste categorie?
«C’entra la tradizione cinematografica, ma c’entra soprattutto il legame con il Mare Nostrum, il Mediterraneo. Il mare non ha confini, i marinai sono una grande famiglia».
Cosa prevedono i movie tour quest’anno e come mai sono così connaturati con il festival?
«Abbiamo voluto puntare su due pellicole che, per storia e ambientazione, rappresentano al meglio Procida: “Il postino” di Michael Radford, l’ultimo film interpretati da Massimo Troisi, e “Il talento di Mr. Ripley” di Anthony Minghella, con un cast veramente internazionale: Matt Damon, Gwyneth Paltrow, Jude Law, Cate Blanchett e un giovanissimo Fiorello».
Da chi è composta la giuria?
«Dal presidente Gino Aveta, autore televisivo; Antonio Parlati, dirigente Rai;Nino Caputo, regista radiofonico; Lucio Allocca, attore; Arturo Lando, docente Università Suor Orsola Benincasa; Dino Piretti, dirigente editoriale; Carlo Ruggiero, giornalista; Massimo Sparnelli, giornalista; Enrico Buono, direttore Teleischia».
Quali ospiti ci saranno in questa edizione?
«Tantissimi. Mi piace ricordare Gabriella Giorgelli, protagonista del film “L’isola di Arturo” di Damiano Damiani (1962) tratto dal romanzo di Elsa Morante (Premio Strega 1957), che torna a Procida in occasione dei sessant’anni dalla pubblicazione del libro. Poi il regista e gli interpreti de “Il crimine non va in pensione” di Fabio Fulco, che sarà presentato in anteprima nazionale. Sarà con noi anche l’ex Miss Italia Cristina Chiabotto, noto volto televisivo, e tanti altri…».
Di solito con il festival ancora in corso già si pensa alla prossima edizione, ci state pensando?
«Certo, ci stiamo già lavorando».