Fabio Troiano ha ritirato il Golden Spike Award al Social World Film Festival di Vico Equense. L’attore ha preso parte al cortometraggio “Un’altra storia” di Gabriele Pignotta, che ha vinto la Selezione Smile. Fabio è un attore trasversale e in questo periodo sta lavorando tantissimo. Lo vedremo infatti in diversi film e fiction dal prossimo autunno.
Cinema, teatro, televisione, dove ti trovi più a tuo agio?
«Secondo me, lo dico sempre, un attore è a 360°. Non deve per forza fare una cosa. Cerco di scegliere il più possibile dei progetti che mi stuzzicano di più e, quindi, se c’è un bel film lo faccio o una fiction o uno spettacolo a teatro che mi interessa. Fin quando me li propongono, cerco di scegliere, poi quando non me li proporranno più, non so, andrò a fare l’Isola dei Famosi».
In alcuni film hai affrontato tematiche complesse con leggerezza. Qual è il tuo parere personale?
«Sono tematiche molto importanti. Mi sembra a volte ridicolo che siamo nel 2016 e bisogna ancora parlarne. Se un mezzo è il cinema per parlarne, per discuterne, magari lo fai con il sorriso. Mi piace parlare anche di tematiche importanti con leggerezza perché, secondo me, con un sorriso, a volte, si è anche molto più incisivi e, quindi, è giusto che se ne parli, se bisogna parlarne».
Il 22 settembre uscirà il film Prima d lunedì, puoi parlarcene?
«È road movie. Tutti i protagonisti devono fare una cosa. Io devo fare un provino. Il mio migliore amico aspetta una ragazza che deve arrivare conosciuta su Facebook. Martina Stella si deve sposare e Vincenzo Salemme deve consegnare una cosa prima di lunedì. Tutte queste storie potrebbero andare nella loro direzione e non necessariamente si dovrebbero incrociare, ma succede un incidente all’inizio del film, per cui tutte queste storie s’intrecciano e Vincenzo è un po’ il cardine di tutta questa vicenda».
Come sei arrivato a lavorare con Vincenzo Salemme?
«Ho scritto questa sceneggiatura circa un anno fa insieme a Massimo Cappelli e poi l’abbiamo fatta leggere a Vincenzo, a cui è piaciuta e ha deciso di partecipare».
La tematica del festival è il sogno. Sogni realizzati e sogni che devi ancora realizzare…
«I sogni si stanno realizzando man mano. Questo è il bello della vita che ti sorprende ogni volta. Magari una cosa che pensavi non si potesse mai realizzare, eccola lì che ce l’hai tra le mani. Io sono stato ad un passo per fare il film sulla vita di Massimo Troisi, Ricomincio da me, con la regia di Luca Miniero e la sceneggiatura di Mizio Curcio e Gianluca Ansanelli, due bravissimi sceneggiatori. Purtroppo a dieci giorni dall’inizio delle riprese ci hanno bloccato il film, spero che questo sogno si possa realizzare».
C’è qualche artista con cui ti piacerebbe lavorare nuovamente o qualcuno con cui non hai ancora lavorato…
«Nel panorama del cinema italiano ci sono diversi attori che stimo e con molti non ho lavorato. Attori giovani come Stefano Accorsi, Claudio Santamaria, Kim Rossi Stuart, Giallini, Edoardo Leo, ce ne sono un sacco. Persone con cui ho lavorato e mi piacerebbe rilavorare, ho fatto tre film con Davide Ferrario che è un regista che stimo moltissimo ed è un carissimo amico e mi piacerebbe di nuovo lavorare con lui».
Al Social World Film Festival hai presentato un corto molto importante, che ha vinto nella Selezione Smile, a proposito della violenza sulle donne. Da uomo e attore che ha dovuto interpretare un ruolo così importante, in una scena in cui si arriva a un momento di suspense in cui sembra esserci una violenza che poi di fatto non c’è. Cosa pensa del problema e come si potrebbe agire per sensibilizzare il pubblico?
«Secondo me è un problema molto importante e molto diffuso come la violenza sulle donne. Ma già parlarne è sensibilizzare la gente. Gabriele Pignotta mi ha chiesto di fare questa scena con Claudia Gerini e io ho partecipato molto volentieri. Ha avuto un grande riscontro questo corto e spero ce ne siano molti altri per sensibilizzare questo problema».
Cosa pensa di questo festival internazionale fatto in una piccola cittadina di provincia come Vico Equense?
«Penso sia la dimostrazione che anche in piccoli centri si possono fare delle grandi manifestazioni. Soprattutto un Festival come questo, organizzato da under 35 e fatto in maniera eccellente ed impeccabile, penso possa essere un punto di riferimento per altri che lo fanno da più tempo, ma sono veramente obsoleti rispetto a un modo giovane di organizzare un evento. Forse i giovani, giusto che si sappia, hanno la capacità e il polso di cosa sta accadendo e hanno presente cosa c’è intorno, come evolve la società. Ci sono delle manifestazioni, anche molto importanti, dove i presidenti hanno ottant’anni, e se uno di questi deve scegliere dei film, mi cadono le braccia».
Altri progetti futuri?
«Uscirà La classe degli asini, un film per Raiuno con Vanessa Incontrada e Flavio Insinna, sulla storia della maestra torinese Mirella Casale. Poi c’è Squadra Antimafia e una nuova serie tv, che ho finito di girare da pochissimo e si chiama House Husbands, il titolo italiano è “Amore pensaci tu” con Emilio Solfrizzi, Filippo Nigro, Giulia Bevilacqua, Carmine Recano e Giuliana De Sio, persona che io adoro perché facevo coppia con lei e Giulio Forges Davanzati, un trio perfetto perché Giuliana è simpaticissima».
Cosa farai quest’estate o cosa ti piace fare in vacanza?
«In vacanza mi rilasso. Vado al mare e andrò per una settimana anche in penisola sorrentina».