Vincitore di due premi Tenco, due David di Donatello, due Nastri d’argento, un Globo d’oro e un Ciak d’oro, Enzo Avitabile vive con estrema serenità il successo del pubblico dopo la sua partecipazione al Festival di Sanremo, in gara con il brano “Il coraggio di ogni giorno”, in coppia con Peppe Servillo. Compositore, musicologo, cantautore e polistrumentista partenopeo emblema della ricerca e della contaminazione di linguaggi musicali, il maestro Enzo Avitabile ha di recente raccolto il suo percorso artistico in suo primo best of dal titolo “Pelle difderente”. Diversi sono gli artisti con cui ha collaborato, tra questi James Brown, Tina Turner, Maceo Parker, Marcus Miller, Richie Havens, Randy Crawford, Afrika Bambaataa, Pino Daniele, Mory Kante, Manu Dibango, Khaled, Franco Battiato, Francesco Guccini, David Crosby, Bob Geldof, Francesco De Gregori, Renato Zero, Giorgia, Mannarino, Caparezza, Paolo Fresu, Goran Bregovic. Dal 1982 ad oggi ha inciso 17 album, macinato centinaia di concerti, scritto oltre 300 opere per quartetti, orchestre da camera e sinfoniche e si prepara il suo esordio al San Carlo. Abbiamo incontrato Enzo Avitabile, che ci ha concesso una piacevole ed interessante intervista, raccontando alcuni dei suoi progetti.
Il 30 e 31 sarai al Teatro San Carlo per un concerto di Pasqua, come sarà strutturata la serata e il repertorio che proporrà?
«La serata al Teatro San Carlo sarà divisa in due parti. Nella prima parte ci sarò io in veste di autore e interprete, mentre nella seconda parte il maestro russo Yuri Simonov dirigerà l’Orchestra del Massimo napoletano e la ventitreenne violinista Esther Yoo. Aprirò il concerto con Tamburo a niro, brano che racconta la strage di Castel Volturno in cui persero la vita sei immigrati africani, vittime innocenti di un agguato di camorra di cui ricorre proprio quest’anno il decennale. A seguire Maria Stella, un’ouverture strumentale, primo tempo di una “sinfonia contemporanea”, dedicato a una donna di nome Maria, che è mia moglie scomparsa nel 2000 e a Stella Maris, che è la Madonna dei naviganti. È una scrittura sinfonica, a tratti contemporanea, perché c’è il mio stile, il mio modo di incrociare i suoni. Per certi aspetti ci sono delle combinazioni che provengono più dalle musiche etniche, per altri, come nel brano dedicato ai ragazzi di Castel Volturno si evince una tradizione nostra Campana, con i suoni delle nostre bande tipiche del Venerdì Santo. Quindi una scrittura moderna, che va oltre qualsiasi definizione. È una cantata scenica, dove la mia voce racconta questa mia partitura scritta. Non ci sono elementi scenici, perché la cantata scenica è la parola, il suono. Per certi aspetti potrebbe anche rasentare una sorta di rap sinfonico. Quello che è certo è una sinfonia che va da cuore a cuore, molto emozionante, profondamente napoletana in questo mood, questa sorta di dolce malinconia, che nella nostra musica popolare è sempre presente».
Che importanza dai a questo concerto al Teatro San Carlo?
«È una grandissima soddisfazione perché essere al San Carlo, con una mia mini opera, nel contesto di più opere, lo trovo un grande riconoscimento e chiaramente una gratificazione che è un po’ diverso da andare al San Carlo a fare il tuo concerto».
Il 16 aprile sarai in concerto a Milano con Acoustic World, per una serata speciale di musica e solidarietà internazionale a favore dei bambini siriani, con una lezione all’Università Cattolica, dal titolo “Enzo Avitabile Music Life. La musica come messaggio sociale”.
«La mattina si terrà un incontro all’Università Cattolica. Cosa può succedere attraverso la musica? Alla musica segue l’azione? Quale esperienza si può fare attraverso la musica in una trasformazione dell’individuo, per poi farla diventare realtà di cambiamento? La musica come messaggio sociale è il tema contemporaneo che affronteremo nella mattinata del 16 aprile. In più la serata sarà dedicata ai bambini siriani, un aspetto importante una sorta di amante della pace».
In estate a Napoli si terrà il festival Medinà, dedicato alla world music, di cui tu sarai il direttore artistico.
«Sarà un festival tra il cinema e la musica, un festival di accoglienza dove daremo il benvenuto a tutti quelli che arrivano alla nostra terra attraverso l’acqua. Ma accoglieremo anche tutti quelli che arrivano nel nostro territorio inteso anche come linguaggio dell’arte e della cultura. Accoglieremo tutte le forme espressive. Un’attenzione per le differenze, per la nostra terra, alla nostra matrice, ma fortemente sarà un festival di contaminazione perché ci teniamo molto a mettere un punto sulla contaminazione felice, ovvero di accogliere dagli altri popoli le loro conoscenze e riportarle nel nostro tessuto culturale. Perché la cultura è anche accettare i messaggi altrui e riviverli, rivisitarli nella nostra coscienza. La cultura è il confronto con gli altri. Per me quello che oggi definiamo sottocultura non esiste. Medinà è un festival aperto a qualsiasi forma d’arte, senza spazio, senza tempo, senza alcuna discriminazione».
A distanza di qualche mese come descriveresti la tua partecipazione al Festival di Sanremo?
«Uno dei momenti più belli della mia vita. Andando a Sanremo ho avuto la possibilità di massificare sempre di più il mio messaggio, per massificare intendo renderlo più popolare, più conosciuto. La partecipazione al Festival di Sanremo mi ha dato la possibilità di arrivare a più persone. Claudio ha usato una formula straordinaria, dando molta più importanza alla musica, senza eliminazione. Io non sono andato sul palco dell’Ariston per vincere, ma per convincere. In quattro giorni ho fatto una promozione che in 20 anni non ho mai fatto».
Se Peppe Servillo non avesse accettato la tua proposta a chi avresti pensato come seconda scelta?
«Forse non avrei fatto il Festival. Sono andato a portare il mio messaggio di musica, ma anche il mio messaggio di coralità della musica, di coralità del testo. Mi piaceva questa combinazione perché non è un vero e proprio duetto. Peppe è un featuring. Enzo Avitabile con Peppe Servillo. Non era lo schemino del duetto, quindi se Peppe non avesse accettato probabilmente non avrei partecipato. Alla gente è piaciuta molto questa formula del duetto non duetto, della teatralità del testo. Un testo che partiva da Scampia però non era stereotipato perché Scampia è realmente la mia terra e poi si spostava su una poesia che era anche una sorta di messaggio, con un testo a porte aperte, dove ognuno poteva identificarsi, riuscendo a ricercare una sua immagine. È una canzone che arriva da cuore a cuore, con una ricerca alle spalle. Il risultato a cui noi aspiravamo era proprio quello di arrivare con una cosa strettamente autentica, però arrivare a tutti».
Di recente è uscito “Pelle Differente”, il primo “best of” della sua carriera (uscito per Sony Music). Una guida, una raccolta al suo universo musicale, alle collaborazioni, alle esperienze raccolte…
«Pelle differente racconta tutto il mio percorso. Questa pelle che cambia col passar del tempo e delle esperienze, un omaggio alla mia musica in forma canzone».
Com’è è nato questo titolo?
«L’ho scelto io. Nella mia forma canzone ho sempre cambiato, quindi la mia pelle è cambiata in base agli umori, alle esperienze vissute, alle riconoscenze che ho portato a casa. Poi è anche un amore per le differenze. La musica rispetta una realtà dove esistono gli uomini di ogni razza e colore».
La musica in tutte le sue sfumature. Quante ore al giorno dedichi alla musica?
«Studio musica dalla mattina alla sera, il mio hobby è studiare. Non scrivo tutti i giorni, ma osservo, accumulo dati come un computer, poi al momento opportuno arriva l’ispirazione«.
Due premi Tenco, due David di Donatello, due Nastri d’argento, un Globo d’oro e un Ciak d’oro, ed uno speciale Premio Ubu per il teatro. Che significato dà ai riconoscimenti di carriera?
«È la cosa più bella che un musicista possa ricevere. È un incoraggiamento a fare musica con entusiasmo».
Attualmente sta scrivendo qualche colonna sonora?
«Sto scrivendo le musiche del nuovo film di Edoardo De Angelis».
Queste le prossime date live: lunedì 16 aprile Enzo Avitabile in Acoustic World all’ Auditorium Fondazione Cariplo di Milano. Venerdì 20 aprile Enzo Avitabile in Acoustic World al Teatro Garibaldi di Bisceglie (BT). Venerdì 11 maggio Enzo Avitabile & Bottari all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Mercoledì 30 maggio Enzo Avitabile & Bottari al Festival Lo Spirito Del Pianeta a Chiuduno (BG).