Da pochi giorni è in radio e in digitale il brano Un attimo della band umbra Frammenti, composta da: Simone Federici (voce), Federico Maracaglia(chitarra e sintetizzatori), Eugenio Maglio (basso).
Lo scorso anno si sono classificati terzi al concorso Una voce per l’Europa , ottenendo allo stesso tempo il primo posto nella sezione brani in lingua italiana.
Il brano Un attimo è stato scritto insieme a Space One ed è accompagnato da un video girato all’interno della discoteca Matrioska di Deruta, in provincia di Perugia.
Le sonorità richiamano alla migliore tradizione del pop con frequenti richiami al rock e ai ritmi moderni e nasce con l’intenzione di ridare voce ai lavoratori dello spettacolo, fortemente penalizzati dalla pandemia.
Ecco come i Frammenti hanno spiegato la genesi del brano: “Esso è nato cercando di trovare un senso al nostro incastro con un mondo che spesso non segue le nostre regole e i nostri valori, che spesso ci butta a terra e ci imbavaglia, come è successo di recente a causa del COVID 19. Proprio per dare profondità e spessore al brano abbiamo pensato a un featuring che coinvolgesse una figura forte ed autentica che potesse dare voce anche alla sofferenza condivisa da tanti musicisti e lavoratori dello spettacolo che con la pandemia hanno visto frantumata la propria vita. Non abbiamo avuto dubbi e ci siamo rivolti a Space One, una delle colonne portanti del rap italiano e gradito alle nuove generazioni”.
Noi di Mydreams abbiamo avuto l’onore di intervistarli.
Come nasce la vostra passione per la musica e quali sono i vostri artisti di riferimento?
«Ognuno a proprio modo si è ritrovato immerso nella musica fin da piccolo: dai furti delle musicassette e la curiosità per il nastro che usciva e si riarrotolava (non sempre) con il tappo di una bic (Eugenio), al suono di una fisarmonica (Simone) e con il fascino dei dischi in vinile e il calore della musica analogica (Federico). I nostri artisti di riferimento? Non è facile dirlo considerando i nostri background musicali molto diversi, sicuramente Imagine Dragons sono in cima alla classifica come fonte di ispirazione per suoni, brani e idee».
Cosa vi lega e cosa vi divide?
«Ci lega la passione per la musica, il voler comunicare un messaggio tramite un’arte che molto spesso viene sottovalutata ma che riesce a trasmettere molto più di quello che si crede. Ci definiamo molto fortunati poiché le cose che ci dividono successivamente ci portano a parlare. Parlando ci capiamo e dopo ogni discussione siamo più legati. È una fortuna…»
A chi si rivolge la vostra musica e come la definireste?
«La nostra musica si rivolge a tutti/e. Il fatto che una persona qualsiasi possa dedicarci anche pochi secondi del suo tempo per ascoltare i nostri brani è una cosa preziosa, che non bisogna mai dare per scontato. Le nostre esperienze live ci hanno fatto capire che se vogliamo riusciamo a catturare l’attenzione, da 0 a 100 anni (e anche di più se capita!) Oggi definiamo la nostra musica un’esplorazione creativa in continua evoluzione, con influenze che spaziano dal rock al pop moderno includendo molto della musica cantautoriale italiana. Ma il nostro suono è in continuo cambiamento, dedichiamo molte energie a rinnovarci cercando di mantenere la nostra identità. L’obiettivo finale è sempre quello: scrivere canzoni che parlano di storie/emozioni che possiamo condividere e indossare indipendentemente dalla propria età, origine, cultura».
Come vedete il panorama musicale italiano?
«Sicuramente in grande fermento, sia a livello mainstream che indie. E questo è un grande segnale di salute, di energia, di voglia di suonare e anche di ascoltare. Di talento ne vediamo davvero tanto in giro, e questo non fa altro che stimolarci a dare ancora di più e metterci in gioco».
Avreste voluto esibirvi in un’altra epoca o siete soddisfatti di poterlo fare in questo periodo storico?
«Non esistono secondo noi epoche migliori o meno per fare qualcosa, sarebbe un po’ come cercare un alibi prima ancora di averne bisogno. In questo periodo storico abbiamo visto che anche con il lockdown la musica non si è fermata, grazie alla tecnologia è stato possibile continuare a lavorare anche a distanza, in tempo reale anche se siamo in posti diversi. Noi continuiamo a farlo tutt’ora quando non possiamo vederci in presenza ed è incredibile poterlo fare così facilmente ormai. Allo stesso modo sono enormi le potenzialità dei canali che abbiamo a disposizione per far conoscere la nostra musica. Venti anni fa era impensabile pubblicare il brano e renderlo disponibile immediatamente a chiunque abbia un telefono e una connessione internet. La musica nasce per condividere e questa è un’epoca che ti consente di farlo, tutto sta ad avere il contenuto giusto per attirare l’attenzione verso la propria arte».
Come nasce il vostro ultimo brano Un attimo?
«“Un attimo” è nato dall’esigenza di voler comunicare un messaggio di speranza nei primi mesi di lockdown. Abbiamo tollerato tutti i notevoli cambiamenti nel nostro stile di vita ma alcuni di noi hanno subito anche gli effetti della depressione purtroppo. Volevamo dare un messaggio di fiducia a tutti incrociando le dita e sperando che in un attimo passi tutto quanto».
Lo scorso anno vi siete classificati terzi al concorso Una voce per l’Europa ottenendo allo stesso tempo il primo posto nella sezione brani in lingua italiana. Volete parlarci di questa esperienza? «L’esperienza “Una Voce per l’Europa” per noi è stata una conferma che il lavoro svolto da quando abbiamo iniziato questo progetto non era sbagliato. Dal 2017 abbiamo passato 3 anni “chiusi” in studio a fare un viaggio introspettivo dentro di noi, cercando una nostra identità, un nostro suono, un nostro linguaggio. La prima uscita al pubblico è stata proprio “Una Voce per l’Europa” e quando lì abbiamo visto che la gente cantava i nostri brani non appena venivano ascoltati un paio di volte, abbiamo capito che non avevamo perso tempo in questi anni e che quella che stavamo percorrendo era la strada giusta. Sicuramente uno dei momenti più importanti è stato il vivere insieme il “pre-esibizione”, quegli attimi in cui per la prima volta ci siamo trovati fianco a fianco dietro le quinte attendendo di essere chiamati per esibirci».
Vi esibirete a breve in concerti dal vivo? Quando e dove?
«In programma ci sono delle esibizioni prima della fine del 2021, ma per rimanere aggiornati vi rimandiamo ai nostri social: Instagram e Facebook @frammenti.music, Twitter @frammentimusic e YouTube FrammentiVEVO».