É in rotazione “Questo amore”, il singolo che anticipa il nuovo album
Da metà novembre è disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica Questo amore, il nuovo singolo del cantautore Giovanni Santese che anticipa il nuovo album. È un brano che riporta l’amore ad una dimensione umana, ne celebra l’incontro e lo scontro, il consueto e lo straordinario.
Il videoclip, diretto da Lorenzo Kruger, non fa che esaltare questa dimensione umana del sentimento amoroso .
Ricordiamo che Giovanni Santese ha pubblicato due album dal titolo Ho deciso di restare in Italia (2014-Irma Record), finalista per l’assegnazione della Targa Tenco come Migliore Opera Prima e Stare Bene (2017- Irma Record).
Il grande pubblico lo ricorda inoltre sul palco dello storico Concerto del Primo Maggio a Taranto.
Noi di Mydreams abbiamo avuto il piacere di intervistarlo.
Ci puoi raccontare la genesi del brano Questo amore?
La canzone è autobiografica e parla della mia storia d’amore normale, fatta di alti e bassi, momenti di fatica e di difficoltà, come gran parte delle relazioni d’amore, a dispetto delle grandi storie della letteratura o del cinema. Parlando con questa sincerità non voglio però sminuire il racconto del mio rapporto, anzi lo esalto affermando che in fondo la mia storia è anche qualcosa di più rispetto a quello che non è.
Il brano è accompagnato da un videoclip. Ce ne vuoi parlare?
Il videoclip è stato scritto e diretto da Lorenzo Kruger (cantante dei Nobraino) il quale ha avuto l’idea di deviare dal senso originario del pezzo prendendo spunto da un verso: questo amore non è. Ed è così che il video è diventato un susseguirsi di scene in cui un ragazzo e una ragazza sembrano sempre incontrarsi ma di fatto non si incontrano mai. Sono molto contento del risultato, ed ho molto amato l’aggiunta di un nuovo punto di vista alla mia canzone.
Sei arrivato finalista alla Targa Tenco nel 2015. Cosa ha rappresentato per te questa esperienza?
È stata un’esperienza molto forte, ricordo ancora la sensazione dei giorni che hanno preceduto l’esito, quando poi a vincere fu un altro nome. Pensavo alle conseguenze di una eventuale vittoria ed ero parecchio esaltato all’idea. Poi le cose non sono andate come avrei voluto, ma essere stato nella cinquina è comunque una cosa che ha segnato una tappa importante del mio primo disco.
Che tipo di emozioni provi quando incidi un brano e quando invece lo canti dal vivo vedendo i tuoi fan?
Scrivere canzoni è qualcosa di istintivo è naturale per me; perciò, mi godo molto quei momenti in cui sento il bisogno di fissare qualcosa in canzone, e raggiungo una connessione con me stesso diversa, profonda e catartica.
Il suonare dal vivo è invece un completamento quasi necessario dello scrivere canzoni, perché una volta scritto qualcosa si ha voglia di farlo ascoltare a quanta più gente possibile, o almeno io sento questa esigenza.
Raccontaci le tue emozioni al Concerto del 1° Maggio a Taranto dove hai avuto l’opportunità di cantare insieme ai grandi della musica italiana.
Una scarica di adrenalina pazzesca e la voglia di farlo e rifarlo infinite volte.
Quali consigli ti sentiresti di dare a chi vuole intraprendere un percorso nel mondo della musica?
Scrivere qualcosa di sincero, che proviene dal profondo di sé stessi, soltanto questo.
Tu sei riuscito a realizzare il tuo sogno in pieno?
Non ancora onestamente. Vorrei essere meno underground e più conosciuto nel mainstream.
Hai pensato ad un tour?
Si, in questo periodo sono in fase di allestimento dello spettacolo, che è pensato come uno show versatile, dal piccolo locale per concerti al teatro. Ho affidato la direzione artistica a Lorenzo Kruger, stiamo scrivendo dei monologhi, pensando a scenografie, costumi, verrà fuori un bel lavoro.