Adriano Bartolucci Proietti è un militante del movimento Lgbt italiano e Coordinatore nazionale di Gaycs – Dipartimento Lgbt di Aics. Il suo slogan principale è “Siate sempre disponibili al dialogo, inclusivi e protettivi verso chi è più debole”.
Sei uno storico militante del movimento Lgbt italiano e Coordinatore nazionale di Gaycs – Dipartimento Lgbt di Aics. Come nasce questa tua passione per la difesa dei diritti Lgbt?
«Sono nato e cresciuto in Aics grazie a mio padre che ne è stato uno dei fondatori negli anni sessanta quindi per me l’ente è l’ambiente più naturale dove portare l’esperienza maturata negli anni precedenti con la militanza nel mondo lgbt. Nel 2011 è stato il presidente Bruno Molea e soprattutto l’amico Massimo Zibellini a convincermi di creare il dipartimento Gaycs. Tu parli di passione io preferisco definirlo impegno civile a cui è stato impossibile sottrarsi».
Anche tu hai avuto problemi per la tua affermazione sessuale?
«Fortunatamente non ho mai avuto problemi grazie al mio carattere forte anche se in alcune situazioni ho dovuto contrastare i soliti luoghi comuni che sfociano in impliciti atti di omofobia».
Il nostro Paese è ultimo fra gli ultimi in Europa in tema di riconoscimento dei diritti civili”. Credi sia possibile un miglioramento?
«Con l’approvazione della legge Cirinnà l’Italia ha fatto un enorme passo in avanti consentendo a oltre tremila coppie di unirsi civilmente di fronte allo Stato estendendo molti diritti fino ad oggi appannaggio esclusivo delle coppie sposate (assistenza del coniuge, reversibilità, diritto alla casa, etc.) ma purtroppo ha lasciato fuori il tema importante delle adozioni. Inoltre la vera grande battaglia è proprio il matrimonio egualitario e l’approvazione di una legge contro l’omofobia. La strada è lunga e noi non ci fermiamo».
Veniamo a Cocktail. In che modo è nata l’idea di questo evento a tema Lgbt?
«Quando nel 2011 è nata Gaycs abbiamo sentito l’esigenza di creare una vetrina di visibilità da mettere a disposizione delle attività realizzate dagli associati oltre al bisogno di stare insieme dividendo momenti di impegno, gioco e spensieratezza. Non ultima la possibilità di raccogliere fondi per sostenere le attività promosse».
Progetti futuri?
«Tanti ma senza dubbio il proseguimento del progetto finanziato dalla commissione europea contro l’omofobia nello sport denominato Out-Sport, l’organizzazione della quinta edizione degli Italian Gaymes (i giochi sportivi lgbt italiani) a luglio 2018 e poi il megaprogetto internazionale “EuroGames” che si terrà a Roma nel 2019 e che vedrà confluire nella capitale atleti e non solo da tutto il mondo. Sono previsti circa 3.000 partecipanti alle competizioni. E poi tantissimi altri progetti musicali, teatrali, culturali e sportivi in genere non solo nella Capitale ma in tutta Italia».