Il successo di Elena Cucci è in continua ascesa, dal suo primo spot nel 2004 fino ad interpretare uno dei ruoli da protagonista in Mister Felicità, il film di Alessandro Siani che si è aggiudicato il Biglietto d’Oro come secondo film italiano più visto. Il premio è stato consegnato ad Elena Cucci nel corso della 40ª edizione delle Giornate Professionali di Cinema a Sorrento. L’attrice sarà nel cast di A casa tutti bene, il nuovo film di Gabriele Muccino, nelle sale il 14 febbraio 2018. Abbiamo intervistato l’attrice Elena Cucci durante la giornata della sua premiazione alle Giornate Professionali di Cinema.
Con quale emozione hai ricevuto il premio come protagonista femminile del film Mister Felicità?
«Ho creduto, con grande entusiasmo, in questo progetto fin dall’inizio e ho lavorato al film con passione e con fatica. Sono orgogliosa di ricevere oggi questo riconoscimento e felice di sapere che il lavoro fatto sia arrivato al cuore delle persone. »
Per la preparazione ti sei confrontata e hai carpito gesti e modi di una pattinatrice per rendere al meglio il personaggio?
« Per interpretare il ruolo di Arianna Crof, una campionessa di pattinaggio sul ghiaccio, sono tornata ad indossare i pattini, mi sono allenata davvero tanto, quotidianamente sia sul ghiaccio che fuori, in palestra, esattamente come fanno le pattinatrici, quelle vere, per riuscire a raggiungere una credibilità anche fisica del personaggio, ed è stato difficilissimo, sono caduta caduta, caduta un milione di volte. All’inizio è stato frustrante, e poi ho capito, che invece era la cosa giusta, non solo giusta, ma necessaria. Se volevo imparare, dovevo cadere, e farmi anche male, quelle cadute e quel dolore facevano parte del processo dell’apprendimento e anche del processo creativo della costruzione del mio personaggio. Ed oggi guardando indietro, sono contenta di quello che ho fatto e di come l’ho fatto, e ringrazio Alessandro Siani e Cattleya che, sostenendomi nei cinque mesi di preparazione, mi hanno permesso di arrivare preparata all’inizio delle riprese. Nel film c’è anche l’utilizzo di controfigure, da sola non sarei mai riuscita nell’impresa, ma ho fatto quanto più ho potuto ed è stata per me un’esperienza incredibile nella quale ho avuto la fortuna di incontrare delle persone generose, dei grandi professionisti, che hanno voluto condividere la loro esperienza di vita con me e mi hanno permesso di avvicinarmi alla quotidianità un’atleta che ogni giorno si dedica per ore al suo sport, alla sua passione, e che per quello è anche costretta a fare grandi rinunce. Tra tutti non posso non ringraziare la splendida Rachele Noccioli che mi ha sostenuto lungo tutto il percorso di preparazione al film e anche sul set, e poi Valentina Marchei e Corrado Giordani.»
Com’è lavorare con Alessandro Siani? C’è qualche episodio sul set che ricordi con affetto?
«Alessandro Siani è una persona che ha un carisma travolgente, e durante tutto il set, ma anche prima perché fare un film non si limita soltanto alle riprese in sé, c’è tutto un lavoro di costruzione e di preparazione, si dà sempre al 100%. È un attore, e in questo caso anche sceneggiatore e regista, pieno di cura e di attenzione per il dettaglio, capace di coinvolge il gruppo di lavoro creando sintonia e motivando tutti con la sua fonte inesauribile di energia. Io avevo già lavorato con lui a teatro, e ritrovarci insieme sul set, è stata è stata la conferma di quello che già sapevo lui.»
Ci sono stati anche delle improvvisazioni o fuori programma cui Alessandro Siani ci ha abituati?
«Assolutamente sì. Lavorare con Alessandro significa lavorare sodo e in maniera minuziosa prima, per poi potersi permettere anche d’improvvisare sul set. L’improvvisazione, che nasce da un guizzo, da una libertà che ci si concede o che nasce da un imprevisto del momento, con lui si appoggia in modo solido sempre sullo studio e sul lavoro fatto prima e insieme e quindi è assolutamente sempre aderente alla storia e ai personaggi, anche quando incredibilmente muove la scena verso un’altra direzione e ti sorprende.
Prossimi progetti?
«Ho appena finito le riprese del prossimo film di Gabriele Muccino, A casa tutti bene, che uscirà nelle sale il 14 febbraio.»
È un film ricco di attori…
«È un film corale e non solo perché ricco di attori, ma perché nella storia questi spesso sono coinvolti contemporaneamente in scena. Una difficoltà per alcuni versi, ma che Gabriele Muccino ha saputo gestire egregiamente, trasformandola in un enorme stimolo ed in una grande possibilità di confronto. Scene di gruppo e di vita vera, complessa, aggrovigliata e ricca di sentimento sono il cuore di questo film. Sul set abbiamo lavorato sodo, e l’affiatamento del gruppo e la voglia di fare bene l’hanno resa un’esperienza unica.
Puoi accennarci qualcosa sul tuo personaggio?
«Quello che posso dire è che il film racconta la storia di una famiglia che si ritrova in occasione della celebrazione di un lieto evento .»
In questo 2017 hai lavorato tanto, hai ricevuto premi. Come ti prospetti il 2018?
«Altrettanto denso, non solo lavorativamente. Non mi sono posta degli obiettivi particolari, non per paura, ma perché voglio rimanere con uno sguardo aperto e accogliere quello che non mi aspetto, che magari nemmeno immagino, sperando che possa aiutarmi a crescere nel mio questo percorso, professionale e umano.»
Sei single, fidanzata, prospetti un matrimonio?
«Io sono innamorata. Oserei dire: innamorata cotta. (E’ fidanzata con il regista Francesco Ebbasta dei The Jackal) Sto vivendo una storia profonda, tesa al futuro. Non abbiamo progetti immediati ma ci teniamo mano nella mano ogni giorno, accettando tutte le sfide.»
Un lavoro con i The Jackal non ci hai pensato?
«Io sono una grande fan dei The Jackal. La loro ironia mi spinge sempre a degli spunti di riflessione e trovo che siano davvero geniali, oltre che dei professionisti volenterosi e sempre volti al miglioramento. Non abbiamo mai pensato ad una collaborazione, non si può mai sapere, ma non c’è nessun progetto attuale.»
Scandalo che sta attanagliando il mondo dello spettacolo condividi questo processo mediatico?
«Sono assolutamente a favore delle denunce e del denunciare. Credo che chi ha subito una violenza, o una molestia, in ogni ambito, debba poterlo dire ed essere tutelato e che non debbano esistere dei termini di scadenza tanto ristretti per raccontare e per avere giustizia. Circa il processo mediatico che si è scatenato, rispetto profondamente il lavoro dei giornalisti e sono a favore dell’informazione, ma penso che sia sbagliato allestire dei tribunali televisivi. A tal proposito circa il caso Brizzi o altri che stanno venendo adesso alla luce, sono molto rammaricata e dispiaciuta sia per come stanno trattando le presunte vittime e sia i presunti accusati. Ad ogni modo se ci sono delle responsabilità, si vedrà nella sede opportuna e, se ci sono dei colpevoli, è giusto che paghino.»
Quali sono i tuoi hobby? Leggi, vai al cinema, non fai niente e dormi?
«Effettivamente mi piace dormire, ma non lo considererei un hobby. Io sono una persona molto curiosa, non ho una passione in particolare, se non forse quella della fotografia. Amo molto la fotografia, anche se non fotografo, però è qualcosa che mi ha sempre appassionato e, credo che, se non avessi fatto l’attrice, avrei fatto la fotografa. Sono dell’idea che nel fotografare un qualcosa ci si avvicina ad una realtà e la si può guardare da vicino, questo ci permette di conoscerla meglio, e, anche, magari, di mettere in discussione quello che pensavamo. Come succede nell’interpretare un personaggio. Accostarsi ad una realtà che non è la tua ti aiuta a comprenderla e inevitabilmente ti arricchisce.»