È uscito in digitale “The Ikigai Series Pt. 1”, pubblicato da Maqueta Records e da distribuito Artist First, il nuovo EP del cantautore urban Peligro, accompagnato dal singolo Daydream, un brano dal forte sound elettronico. “The Ikigai Series Pt 1” è il progetto discografico della maturità artistica del cantautore urban, Andrea Mietta, conosciuto con il nome d’arte Peligro.
Dopo l’album “Mietta sono io” del 2018, Peligro torna a collaborare con il produttore Marco Zangirolami per realizzare “The Ikigai Series Pt. 1”, un disco che unisce le melodie del pop e il ritmo del rap, creando un equilibrio tra le due anime musicali.
Riguardo al titolo dell’EP Peligro racconta: «Avevo già iniziato a creare i primi brani di questo progetto, sentivo che c’era qualcosa che li univa, ma non riuscivo ancora a capire cosa fosse. Poi mi sono imbattuto, per puro caso, nell’immagine di un Ikigai e da lì un mondo mi si è aperto. L’Ikigai è un’immagine così semplice, così equilibrata… e al contempo il suo significato è così profondo e così concreto nella vita di tutti noi che non potevo non renderlo il leitmotiv di questa mia fatica. L’Ikigai è ciò che ti fa svegliare al mattino, è la ragione di vita, ma per me è molto più di questo. Per me l’Ikigai è equilibrio fisico, equilibrio mentale, armonia tra conscio e subconscio, equilibrio nelle idee ed equilibrio nella musica. Per la prima volta, sento di aver trovato un vero equilibrio tra le mie due anime musicali, il rap e il pop. E il risultato di tutto questo è l’Ikigai».
L’EP contiene i due singoli in precedenza pubblicati Alibi, Prima di godere, l’ultimo singolo Daydream, Ikigai e il brano Doom Patrol in collaborazione con la pianista e compositrice Fiamma Velo.
Il tuo nuovo EP dal titolo The Ikigai Series Pt. 1 segna un’altra tappa nel tuo percorso artistico. Come stai vivendo questo momento?
«L’uscita del mio nuovo EP ha rappresentato il raggiungimento di un equilibrio, di un’armonia tra le varie forme artistiche che ho adottato e sperimentato negli anni. Ho voluto realizzare, così, un progetto bilanciato ed equilibrato che ha richiesto dei mesi impegnativi».
Il testo del singolo Daydream recita “corri più veloce dei tuoi pensieri prima che ti prendano, non chiedere aiuto ai tuoi desideri loro non ti sentono”. È un consiglio a non dare ascolto alla voce degli incubi che spesso ci tormentano?
«Sì, è soprattutto un suggerimento a non dare ascolto non solo agli incubi, ma anche a quelle voci, a quei pensieri che vorrebbero spingerti a compiere qualcosa che va contro a ciò che sei in realtà, e a tutti quei pensieri infausti che accompagnano una notte di sonno turbolenta. È un invito ad andare dritto per la propria strada».
Leit motiv del disco è l’Ikigai, la ragione di vita di ognuno, l’equilibrio perfetto. Quale sensazione hai provato come artista raggiungendo l’Ikigai?
«Non ho la presunzione di dire di averlo raggiunto. Devo ammettere che la sensazione più importante che accompagna l’uscita di questo disco è quella di una grande pace. Sono alla continua ricerca di un suono, di una identità, di una forma artistica. E per la prima volta sento che quella forma ha assunto contorni definiti. Penso di aver messo a fuoco la mia identità artistica».
Nel brano Ikigai esprimi il tuo bisogno di rimanere in equilibrio per non cadere. Quando l’hai concepito?
«In un momento in cui ero particolarmente contento. È una canzone che lascia trasparire una sensazione di benessere e di equilibrio che provavo in quell’istante, sensazione che poi riprovo quando vado a riascoltarla».
Il brano Doom Patrol ti ha visto collaborare con la pianista Fiamma Velo. Cosa ha significato per te questo sodalizio artistico?
«Un esperimento riuscito. Ci conosciamo da molto tempo. Ed ho sempre trovato la pianista Fiamma Velo un’artista completa in grado di mettere la sua creatività al primo posto, una caratteristica di lei che ho sempre ammirato. Veniamo da due mondi musicali diversi, sono soddisfatto del risultato. E la ringrazio per avermi coinvolto nella realizzazione del brano».
Le collaborazioni sono sempre un’occasione di crescita professionale ed artistica per te?
«Sì, assolutamente. Le collaborazioni con gli altri professionisti, come quella con il produttore Marco Zangirolami, le vivo come opportunità di crescita. Ogni lavoro è intriso della sintonia che si crea tra artisti, ognuno dei quali mette la sua arte al servizio del progetto».
Come musicista continui a ricercare e a sperimentare nuove sonorità?
«Da sempre, questa è la mia sfida. Non mi stimola il pensiero di concretizzare due progetti discografici identici, poiché ciò significherebbe fermare quel processo di evoluzione e di esplorazione artistica che mi contraddistingue. Cerco, quindi, di proporre ogni volta qualcosa di originale. È una sfida con me stesso emozionante».
Sono previsti eventi live nei prossimi mesi?
«Ci stiamo lavorando finalmente, visto il periodo dal quale arriviamo. Non era per niente scontato che questo fosse possibile. E spero di poter tornare a raccontare la mia storia dal vivo».