Marcello Mereu, in arte March., di recente ha pubblicato “Last September” (Cello Label, distribuzione Music Rails – The Orchard) cantato in duetto con la cantautrice e ukulelista Charlotte Pelgen. In una piacevole chiacchierata abbiamo parlato delle sue origini, di quando ha lasciato la Sardegna a 16 anni per proseguire la sua vita tra Inghilterra, Italia, Francia, Spagna e Belgio, dove attualmente risiede. La sua carriera musicale ha avuto inizio proprio a Bruxelles, dove nel 2018 – dopo aver lavorato con i produttori Mika Somppi e Alessandro Cirone – ha dato vita al suo primo album Safe & Unsound. L’album, completamente in inglese, viene accolto molto favorevolmente dalla critica. Attualmente March. Sta lavorando al secondo lavoro discografico, dal titolo “Duo”, la cui uscita è prevista il prossimo anno.
“Last September” è il titolo del nuovo singolo uscito lo scorso 27 marzo, un brano pop folk country, che parla di rimpianti, di ritorni al passato. In quale circostanza è nato il testo e come mai è così attratto dal desiderio di tornare indietro nel tempo?
«Fin da piccolo ho sempre idealizzato il passato; sono un po’ nostalgico di natura e per quanto possa aver avuto esperienze o periodi bui nella mia vita, stranamente quando ci ripenso li idealizzo sempre un po’, mi sembrano meno negativi. Ho una visione molto romanzata del passato, sicuramente ingiustificata, ma è proprio un lato della mia personalità… Questo non significa che non mi goda il presente o che non guardi al futuro, ma il passato mi attira sempre tanto…»
Se tornasse indietro cosa cambierebbe del suo percorso artistico?
«Vorrei tanto dire: “Niente, rifarei tutto allo stesso modo”, ma so bene che non è vero perché siamo in continua evoluzione e impariamo da ogni esperienza, o almeno dovremmo, sennò che vantaggio c’è nel crescere e maturare? Io ho aspettato un po’ di tempo prima di lanciarmi: volevo essere sicuro di avere abbastanza da dire, di non cadere nella banalità. Volevo essere credibile. Ecco, forse, aggiungerei un pizzico di spontaneità; mi lancerei prima, con più leggerezza. Detto questo, io sento che sono ancora all’inizio di un lungo percorso e ogni giorno imparo qualcosa di nuovo e per me questo è fondamentale».
Il brano attinge da una serie di metafore marine; l’acqua è l’elemento a cui si è sempre sentito più vicino, come mai? Cosa rappresenta per lei?
«L’astrologia spiegherebbe questo col fatto che sono Pesci e ho la luna in Cancro 🙂 L’acqua è l’elemento che mi ha sempre affascinato di più. Essere nato e cresciuto in riva al mare in Sardegna ha sicuramente influito su questo. Ancora oggi, quando sono un po’ teso, o mi manca l’energia, o mi sento agitato, cerco di guardare il mare, o un fiume o qualsiasi distesa d’acqua e mi sento immediatamente rassicurato. Magari la psicanalisi lo spiegherebbe come una ricerca continua di ritrovarmi a nuotare nel liquido amniotico del ventre materno… Chissà… E mia figlia di 8 settimane si chiama Marina… Insomma, ci sono così tante ragioni che mi attirano verso l’acqua e in particolare il mare».
Il brano è cantato in duetto con la cantautrice e ukulelista Charlotte Pelgen. Come è nata la collaborazione?
«Ho conosciuto Charlotte grazie all’arrangiatore e produttore del brano, il mio amico Lorenzo Vignando, anche lui ukulelista. Ho subito adorato la sua voce, calma, dolce e affascinante; perfetta per questo pezzo e questo genere… Abbiamo lavorato molto sull’atmosfera del brano, sui cori; è venuto tutto molto naturalmente e facilmente. Davvero una bella esperienza. Charlotte è una grandissima professionista».
“Il video di Last September, diretto da Fabio Romanò è ambientato in Sardegna. Da tempo ha abbandonato la sua terra per vivere all’estero. Cose le manca particolarmente dell’Italia?
«Tantissimi cose e allo stesso tempo non ho mai tagliato i legami col passato (per tornare al tema precedente). Le radici per me sono importantissime, tanto quanto le ali che mi sono creato e che mi hanno portato via, ma per me contano uguale. La Sardegna e l’Italia significano famiglia e familiarità per me; mi danno un senso immediato di sicurezza. Un’ancora, se posso ancora usare una metafora marina 🙂 Sono quello che sono a causa e grazie alle mie origini. Il lato sardo è poi molto presente; crescere con due lingue (sardo e italiano) mi ha aiutato fin da piccolo a aprirmi a tutte le culture; è stato davvero un regalo del destino. A parte gli affetti che sento sempre presenti, forse l’elemento che mi manca di più è proprio l’ambientazione del video di Fabio: il mare d’inverno o comunque il mare fuori dalla stagione turistica… E il caffé italiano».
I temi e le melodie dei suoi brani sono molto profondi, quanto gli studi di teatro e di psicologia in qualche modo hanno influenzato la sua musica?
«Innanzitutto grazie, forse per me questo è il complimento più grande. Quando ho intrapreso gli studi in teatro e poi quelli in psicologia non mi rendevo conto di come questi due campi si sarebbero trasformati in veri e propri veicoli di espressione per me. Influenzano la mia musica ogni giorno e al cento per cento. Capire l’essere umano i suoi comportamenti, le sue azioni e reazioni sarà sempre il mio interesse principale. Cercare poi di esprimerlo in una forma artistica, nel mio caso ora la musica, sarà sempre per me un canale di espressione privilegiato. Tutto è drammatizzazione per me; tutto è comunicazione. Uno degli assiomi della comunicazione è che non possiamo non comunicare. E io vedo la teatralità in tutte le nostre forme di comunicazione; non nel senso della finzione, ma della pura espressione. E incoraggio tutti gli essere umani a esprimersi; per me è fondamentale».
C’è un momento in particolare della giornata che ama comporre le sue canzoni?
«La notte, senza ombra di dubbio… A volte certe melodie, o frasi mi sono venute quando meno me l’aspetto: in palestra, mentre corro, o faccio spesa, ma è sempre di notte che le ho trasformate in canzoni».
Last September anticipa il suo prossimo album di inediti o seguiranno altri singoli?
«Assolutamente sì. In verità tutte le canzoni dell’album saranno singoli: 5 in inglese e 5 in italiano. Dopo il primo singolo in italiano (titolo: è pericoloso sporgersi), ho deciso di pubblicare Last September. Ogni singolo è un universo diverso. In comune hanno solo il fatto che saranno tutti duetti con voci femminili. Cercherò di alternare l’italiano con l’inglese. E poi c’è anche un bonus in spagnolo».
Il titolo del nuovo lavoro discografico dovrebbe essere “Duo”. In cosa si differenzia dal precedente e quali saranno le tematiche affrontate?
«Esatto, grazie ancora una volta di permettermi di parlarne. Sarà un album completamente diverso. Il mio primo album Safe & Unsound è stato un lavoro lungo e molto spontaneo, nato dalla voglia di esprimermi e dall’entusiasmo di pubblicare il mio primo disco e di esplorare i vari lati della musica pop, ma anche vari temi. Questo secondo lavoro, DUO, per l’appunto è molto più un lavoro di concetto, uno studio sulla dualità. Ci saranno solo duetti e solo con voci femminili, metà delle canzoni in inglese, metà in italiano. I temi e i generi ancora una volta saranno diversi come anche la modalità di pubblicazione. Ho deciso di lavorare e di pubblicare un singolo alla volta. Voglio far maturare ogni brano e tutto l’album mano a mano».
Quando è prevista l’uscita?
«Ecco visto il tempo di maturazione di ogni canzone, l’album intero uscirà solo a fine 2021 o inizio 2022. Quest è anche dovuto al fatto che to lavorando in concomitanza su altri due progetti: un album da solista completamente in italiano dal titolo Petricore e dal marchio cantautoriale e un album da solista in inglese con brani pop dance dal titolo Pop Psychology, per restare in tema 🙂 Questi album usciranno sicuramente dopo DUO, ma saranno preceduti da vari singoli».