Ad inaugurare la nuova stagione del Teatro Rostocco di Acerra lo scorso 7 novembre 2015 è stato lo spettacolo teatrale “Inshalom, o l’assurda partita” di Maurizio D. Capuano presentato in anteprima assoluta.
E così, mentre sulla scena abbiamo assistito al confronto tra un palestinese e un israeliano, prima e dopo lo spettacolo tangibile è stato l’incontro tra le due realtà del teatro diretto da Ferdinando Smaldone e la compagnia Naviganti inVersi.
Quando alle prime battute ci si ritrova con gli attori in quella che viene definita la “centrale di conta delle anime”, viene fin da subito messa a nudo una realtà che siamo abituati a vivere mascherata e deforme, una realtà che, attraverso i dialoghi si carica di nuove energie che possono nascere solo dalla semplice forza della verità.
Non siamo solo al confine della Striscia di Gaza, ma al confine del senno umano e delle sue contraddizioni.
Il palestinese Nassur (Capuano) e l’israeliano Shlomo (Massimiliano Cataliotti) non si risparmiano, non risparmiano il loro compagno di bunker, Bob (Francesco Rivieccio), soldato americano che controlla le loro entrate ed uscite e, soprattutto, non risparmiano lo spettatore.
Inshalom è uno spettacolo che fa risvegliare in ognuno due voci e non è umanamente possibile distinguerle e capire con sicurezza quale predomini.
Nessuna parola a caso: pochi vocaboli come vero materiale di discorsi che siamo abituati ad evitare curvandoci al silenzio o zittendo ciò che davvero vorremmo dire con tanti inutili avverbi e aggettivi.
L’assurda partita sta nell’incredibile capacità di Capuano di guidare i nostri occhi: l’autore non monopolizza, ma mostra la prospettiva di ogni singolo personaggio e tutti catturano la nostra attenzione allo stesso modo. A metà rappresentazione ecco che anche le vittime e le famiglie dei personaggi che si sentono solo attraverso le parole degli attori hanno un loro volto.
Sulla scena (allestita da Federica Del Gaudio, jolly della compagnia) anche Laura Tramontano, Gianni Galepro, Filomena Pisani: per scelta non ho voluto raccontarvi le storie di questi attori né cosa andrete a vedere. Voglio solo farvi capire perché prendere parte a questo spettacolo.
Inshalom ora più che mai ha bisogno di spazi per raccontarsi e raccontare. Abbiamo bisogno di essere scossi, di vergognarci anche se attraverso grasse risate e soprattutto di ricordare che c’è un mondo che i giornalisti (ammesso ne esistano ancora, tanto per citare Nassur) non raccontano più. Necessitiamo di Inshalom in questo momento in cui abbiamo ricominciato a contare alcune vittime (e sottolineo, solo alcune vittime) ad alta voce: uno spettacolo come questo si batte per sconfiggere il terrore della dimenticanza e per ricordarci che il passato nasconde sempre un’allegoria del presente.
Il prossimo 29 novembre 2015 ci sarà alle 19 una replica speciale presso Lo Spazio ZTN di Vico Bagnara 3a di Napoli. Non perdetevi una delle poche occasioni in cui nessuno vi farà la morale o vi parlerà di chi ha torto o ragione. Non perdetevi un viaggio nel cuore della miseria della vita con tutte le sue assurdità che aveva bisogno della forza di una compagnia che resiste (e crede nella vera funzione del teatro) per essere finalmente raccontata.
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