Sono iniziati gli esperimenti che Samantha Cristoforetti dovrà eseguire nel corso dei suoi sei mesi in orbita. Il primo esperimento dell’Agenzia spaziale italiana studia come il cervello si adatta per controllare il movimento e l’equilibrio in assenza di peso: «Blind and Imagined» (A occhi chiusi e immaginato) che la Cristoforetti spiega anche nel suo blog.
L’esperimento «si svolge nel laboratorio giapponese Jem e richiede di preparare un gruppo di quattro telecamere che riprendono uno specifico volume nel modulo» al cui interno si «esegue una serie di movimenti ed il moto in tre dimensioni viene tracciato con precisione dalle telecamere grazie a una serie di marcatori riflettenti attaccati al corpo del soggetto: si tratta sostanzialmente di piccole sfere, delle dimensioni di una biglia, con speciali proprietà ottiche. Si fissano su una striscia adesiva e possono quindi essere applicate sulla pelle: ho dovuto metterne un certo numero sulla parte destra del mio corpo, dalla caviglia alla fronte, fra cui diverse sulla mano per la seconda parte del protocollo, in cui dovevo immaginare di lanciare una palla verso un bersaglio con diversi livelli di forza.» ha spiegato nei dettagli Samantha.
L’esperimento ha lo scopo di studiare come il cervello si adatta per controllare il movimento e l’equilibrio in assenza di peso. Questo adattamento potrebbe aiutare a curare persone con disturbi neurologici o lesioni. «I ricercatori trarranno le loro conclusioni dai dati, ma io mi sono divertita anche solo osservando gli scherzi che mi gioca il cervello – prosegue Samantha – per esempio, quando mi trovo a muovermi lungo, diciamo, il soffitto, il mio cervello pensa che sia il pavimento, così quando devo girare all’interno di un modulo laterale sono costantemente tentata di fare la svolta sbagliata perché il mio cervello si aspetta che sia dalla parte opposta».
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