Fade Out Lines è il suo primo disco da solista, ma The Avener, al secolo Tristan Casarazzi, da Nizza, ha già al suo attivo numerose collaborazioni. Infatti è il ghost producer di molte hit da club e ha inciso come Tyares anche un pezzo molto disco house, Feel The Love che ha avuto discreto successo qualche anno fa.
Ma niente a che fare con l’esplosione di questo singolo che fonde la Deep House all’elettronica e che sta facendo ballare tutta Europa.
«Sono nato come musicista di piano e usavo dei piatti nella mia casa da adolescente dove mixavo davanti a un poster di David Guetta che mi dava ispirazione», ci ha detto presentando il disco in Italia.
Tristan è ora corteggiatissimo da tutto l’establishment musicale «ma non credo di aver creato un trend o di essermi inserito in un filone per aver successo. Sono tornato da due anni da Parigi con in mente una cosa molto precisa: se volevo continuare a produrre musica dovevo abbracciare il genere che mi piaceva di più e l’ho fatto senza calcoli. Ora va molto l’Edm, con sonorità molto violente che non mi piacciono e che penso siano l’affossamento del ritmo e della dance».
The Avener sta avendo successo proprio perché in fondo la sua canzone è una dance lounge che va bene in ogni momento della giornata: «Alcuni mi dicono: mi sveglio con Fade Out Lines e sembra una canzone pop, la notte è una canzone da club. È questo quello che volevo».
Quanto ha inciso su questo genere electro-chic come viene chiamato ora, il suo lungo impegno nelle discoteche della riviera francese quando ha iniziato, prima del 2010? «Credo che ci sia una grande influenza perché per quel pubblico fatto di belle donne e persone raffinate non puoi sbagliare, devi essere sempre al passo e molto vario. Per questo ho fuso il funk e il soul e credo si senta nella mia musica di oggi».
Fade Out Lines, che ha oltre 4 milioni di views su Youtube ed + primo in Germania, Italia, Svizzera e top ten in gran parte dell’Europa, fa parte di un disco “The Wanderings Of The Avener” che uscirà da noi il 26 febbraio. Conterrà rivisitazioni di Adam Cohen e del grande idolo della disco anni 70 Sixto Rodriguez. «Mi piace dare colore a delle cose molto dark e se non sento di poter aggiungere nulla al pezzo, non lo tocco. Ma ci saranno anche delle cose inedite scritte da me».
Produttore e dj di questi tempi vanno di pari passo. Prima della data confermata a Milano per il 16 gennaio al Factory (ce ne sarà un’altra a Roma lo stesso mese) sentiremo ancora parlare dei tanti talenti di The Avener. «Ho anche pensato di fermarmi prima di ricominciare a lavorare a Nizza – ci dice ripensando alla sua parentesi parigina – e quindi me ne sono andato per sei mesi nel sud est asiatico. È stato un bene staccare, mi ha riportato alla vita reale, alla contaminazione di culture. E proprio mentre ero a Bangkok ho sentito la traccia originale di un artista berlinese che poi è diventata Fade Out Lines. Quel viaggio mi ha portato fortuna».