Signora Odissea è lo spettacolo di e con Roberta Misticone e Titti Nuzzolese che va in scena il 10 agosto alle 21.00 al Maschio Angioino. Si tratta di un punto di vista totalmente nuovo, frutto di studio e approfondimenti.
L’Odissea che tutti conoscono ha una narrazione maschile che rilega queste due donne quasi a due immagini, due stereotipi riconosciute per le loro caratteristiche più note: la magia per Circe, la fedeltà per Penelope. Il punto di vista femminile allarga la prospettiva delle loro personalità. La loro storia è ricca di momenti, di cambiamenti e, seppure nate in contesti diversi e vissute esperienze e vite molto distanti tra loro, si ritrovano spesso a vivere processi interiori molto simili.
La mia Penelope – dice la Nuzzolese – è una ragazza vispa e legata alla famiglia ma desiderosa di conoscere ciò che vive e respira oltre la sua Sparta. Diventerà donna in fretta e in fretta dovrà imparare ad essere una regina capace e non una bambola seduta su un trono. L’assenza del suo uomo la rende forte e la incattivisce, le delusioni e il tradimento delle aspettative la rendono lucida e sincera con se stessa. Nei lunghi anni di lontananza di Odisseo vive, non aspetta soltanto. Decide e costruisce fino a diventare molto più forte di quanto in quel mondo ci si aspettava da una “semplice”donna.
L’immaginario comune disegna Circa come una Dea spietata che utilizza la magia a suo favore.- afferma la Misticone – La Circe che racconto io in scena parte come una ragazza ribelle e ostinata anche un po’ capricciosa , ma poi crescendo acquista la triste consapevolezza che l'essere eterna la rende prigioniera del tempo, oltre al suo triste destino da esiliata. La mia Circe subisce una rottura e un cambiamento definitivo quando incontra Odisseo: l’amore la spezza e la rende fragile, estremamente umana ed addirittura tenera. Un personaggio che interpreto con grande emozione e che mi dà possibilità di godere di infinite sfumature.
Abbiamo cercato di evidenziare – concludono le artiste – il passaggio dalla leggerezza della gioventù alla consapevolezza di donne adulte, mettendo in evidenza ciò hanno dovuto accettare e come hanno lavorato per rendere proprio un percorso di vita non propriamente scelto da loro, trovando il modo per esprimersi e non soccombere totalmente al maschile. Non sono donne ferme, come la leggenda le racconta, seppure fisicamente può sembrare così, dentro hanno un mondo vivo, attento e in continuo movimento.
L’elaborazione musicale e musica dal vivo sono di Francesco Santagata, il duello e coreografia M° di Flaviomassimo Grumetti, i costumi di Im/perfetta teatro e Sohobags. La produzione è di Im/perfetta teatro.