Giovedì 5 dicembre 2013 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 8), al Teatro Elicantropo di Napoli, Roberto Azzurro e Claudio Finelli porteranno in scena In pantaloni rosa e garofano verde, un’originale conferenza drammatizzata sull’omosessualità, che ha l’intento di far chiarezza e condividere l’idea dell’inviolabilità del diritto, di ogni essere umano, di essere felice.
Alla parola conferenza, spesso, corrispondono altre parole come solennità, accademia, impegno, studio, pomposità e, di conseguenza, staticità, verbosità, noia. Almeno per alcuni. La divulgazione attraverso la cultura e la parola teatralizzata, trasforma questa particolare “conferenza” in un momento di condivisione, riflessione, non enfatizzazione di un momento per pochi, con uno sguardo attento e, talvolta, ironico
Presentato da Ortensia T, In pantaloni rosa e garofano verde aspira a questo trasformazione, tentando la più naturale delle convergenze, cioè quella tra letteratura e teatro, parola scritta e parola parlata, facendo della messinscena un momento di fiera, ma anche ironica, rappresentazione del nostro immaginario, delle nostre urgenze e delle nostre istanze.
«La parola scritta – così Azzurro e Finelli in una nota – ha un potere innegabile, ma la parola parlata, e soprattutto recitata davvero può osare l’inosabile. Il teatro è la forma di comunicazione più diretta, più immediata, che arriva appunto direttamente al cervello e al cuore delle persone senza altre mediazioni se non la voce dell’attore, la sola in grado di fungere da valore aggiunto nel racconto della parola scritta. Il teatro è la possibilità di comunicare un contenuto e un messaggio in modo speciale per far in modo che la mente, la fantasia, l’immaginazione emotiva dell’interlocutore – in questo caso dello spettatore – si muova nella direzione decisa dall’attore appunto».
La conversazione animata fra Roberto Azzurro e Claudio Finelli si articolerà attraverso una serie di temi che ruoteranno intorno all’argomento omosessualità da tutti i punti di vista e all’argomento omofobia in quanto negazione della libertà e negazione dei diritti che spetterebbero a tutti gli esseri umani.
Vagando tra personaggi contemporanei, romanzieri, personaggi politici, drammaturghi e poeti (Marlowe, Pasolini, Grillini, Saba, Concia, Patroni Griffi, e ancora Crocetta, Vendola, Ferro, Vattimo) ci si ritrova ad ascoltare pagine memorabili e versi eclatanti, scoprendo, forse, qualcosa che ancora non sapevamo a proposito di qualche grande poeta.
E scoprendo che, forse, una conferenza potrebbe non essere quell’evento pomposo e altisonante da sempre immaginato, ma un semplice e accorato momento di riflessione e leggerezza insieme.