La Maddalena Penitente del Canova, il dipinto perduto di cui il Museo Canova di Possagno ha annunciato il ritrovamento, viene esposto al pubblico in una mostra che celebra anche il secondo centenario della morte dell’artista.
Curata da Sgarbi con Mascotto, la rassegna ripercorre la storia della rappresentazione della figura di Maddalena nell’opera di Antonio Canova ed espone le ricerche fatte per l’occasione dal museo.
In dialogo con la scultura della Maddalena penitente (che è nella collezione del museo), l’opera raffigura una giovane donna dalla lunga chioma bionda e le spalle nude, inginocchiata vicino ad una parete di roccia ed è esposta proprio nella casa natale dello scultore.
Si segnala che la presentazione al pubblico del dipinto è stata anche l’occasione per illustrare gli studi e le ricerche che hanno portato alla sua autenticazione. Realizzato proprio a Possagno tra il 1798 e il 1789, ha spiegato la restauratrice Edda Zonta, che diversi strati di ridipinture rendevano l’opera poco leggibile. Solo dopo la pulitura, gli esperti del museo di Possagno hanno potuto confrontare la Maddalena penitente con gli altri dipinti dell’artista e la valutazione è stata condivisa dalla direttrice del museo, Moira Mascotto, con Sgarbi e Stefano Grandesso, membro del comitato studi della fondazione.
Ulteriori evidenze scientifiche sono poi giunte attraverso la collaborazione con l’Università di Bologna ed il Centro Interdipartimentale di Ricerca “Studio e Conservazione dei Beni Archeologici, Architettonici e Storico Artistici” – CIBA dell’Università di Padova. Il verdetto finale è stato quindi il frutto dell’incrocio tra analisi scientifiche condotte sulla tela e approfondite ricerche di carattere storico-artistico.