È senza tempo la memoria della shoah, che si ripercorre in ricordo delle vittime che furono uccise durante il periodo di persecuzione nazifascista. Il 27 gennaio rinnova la data di celebrazione che enfatizza la commemorazione dello stesso giorno, del lontano 1945, in cui si assistette all’ abbattimento dei cancelli del lager di Auschwitz, uno dei tre campi di concentramento di prigionia.
La memoria della shoah viene riconosciuta in ambiti eterogenei e di elevato spessore socio-culturale, nonché in contesti educativi e formativi, accompagnata dallo slogan rappresentativo “per non dimenticare”,che lascia spazio ad una sensibile e profonda riflessione.Ogni anno le iniziative in merito cercano di rinnovarsi con un’estensione diversa, con l’obiettivo di accendere intorno al tema, un’acuta rilevanza. Certamente la memoria della shoah è prioritariamente rappresentata da due dimostrazioni senza tempo, il primo è il capolavoro scritto da Anna Frank, il celebre Diario, datato nel 1947, che descriveva della giovane ebrea tedesca scampata alla persecuzione nazista a seguito degli anni di costrizione alla clandestinità, insieme alla sua famiglia, per cui diventerà una celebre eroina. Altra pietra miliare, quella della pellicola cinematografica Schindler’s List, un film cult con la regia di Steven Spielberg del 1993, che formerà un caposaldo da rinnovare. La storia di un eroe, l’industriale tedesco Oskar Schindler, che dopo un iniziale disinteresse nei confronti della popolazione perseguitata dai nazifascisti, decide di intervenire a loro favore aiutandoli a scampare alle brutali trucidazioni.
Enorme scalpore si rivive tutt’ oggi con il ricordo del grande cinema di Roberto Benigni, che grazie alla regia di “La Vita è Bella”, un capolavoro super premiato, ci ha permesso di disegnare sentimentalmente le brutalità che investirono i tremendi anni della Germania ebrea, divisa in due dal Muro di Berlino e di un Italia inseguita dalle atrocità fasciste. La comunicazione mediatica è il fulcro nodale attraverso cui la memoria della shoah continua a poter essere meritatamente consacrata da un delicato omaggio. Nel ricordo di uno sterminio dall’indefinibile crudeltà; dedicato a chi è stato inumanamente privato di poter godere di speranze, di amore, di sorrisi, di gioie; della semplice opportunità di continuare a vivere: shoah.
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